Storie di bambini: la scoperta di Haruki

Storie e Notizie N. 1412

I cittadini di Tokyo si sono svegliati con la prima nevicata a Novembre dopo più di 50 anni. Tuttavia, come spesso accade, ciò che è una ricorrenza per alcuni per altri è davvero uno straordinario accadimento.
Con tutto quel che di altrettanto eccezionale ne consegue…


"Nevica", dice il bambino.
Che potremmo chiamare Haruki.
Perché ha un bel suono.


O, magari, perché talvolta capita che la fantasia osi così tanto da sfiorare il vero.
In altre parole, che il nostro si chiami davvero così.
Allora, Haruki guarda oltre il vetro e pensa: "Questa è la neve, quindi."
La neve di cui parlano le favole e le foto, i film e la gente che desidera ascolto.
La neve di Novembre, già.
Come se il miracolo fosse nel mese, piuttosto che nella meraviglia in sé.
Come se il tempo contasse più di noi.
E come se il peso di questo preciso istante godesse di un valore maggiore di un breve incontro.
Tra te e me.
Tuttavia, non si perde tra siffatti grovigli semantici, il piccolo Haruki.
Benedetto stupore.
Che il cielo o chi per lui lo protegga e faccia lo stesso con gli spettacoli gratuiti e aperti a tutti.
Leggi pure come la neve a Novembre dopo cinquanta anni.
A dimostrare che tutto può ancora tornare.
Tutto può ancora cambiare il disegno al di fuori del finestrino.
E che all’improvviso tutto si congela e si veste di bianco.
Laddove l’assenza di colori, ovvero la presenza di tutti, è fredda e uguale.
Per tutti.
Haruki non si ferma al minimo e come ogni protagonista di un prodigio, per quanto trascurato dai più, egli vuole di più.
Vuole sapere da dove arriva, la magia.
Dove va a finire, quando tocca terra.
E soprattutto vuole toccarla con la mano e serrare il sogno fattosi carne tra le proprie dita.
Per ricordare, giammai dimenticare, per sempre.
Che alla fine vinceranno gli altri.
Che ti diranno di mollare le facili illusioni e le storie emozionanti.
Perché, ti spiegheranno, sono la stessa cosa.
Ma se hai occhi aperti e pazienza in quantità.
Puoi avere la fortuna di trovarti lì, un giorno.
Nella galassia chiamata Novembre, sul pianeta Tokyo a cavallo di un drago a forma di treno ad ammirare l’ennesima pernacchia ai venditori di concretezza.
"Evviva", pensa Haruki, "la neve esiste."
E ora so che, prima o poi, tornerà…


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