Dovere d’asilo

Storie e Notizie N. 1591

Il permesso di soggiorno per motivi umanitari è stato quindi concesso in una varia gamma di situazioni collegate, a titolo esemplificativo, allo stato di salute, alla maternità, alla minore età, al tragico vissuto personale, alle traversie affrontate nel viaggio verso l’Italia, alla permanenza prolungata in Libia, per arrivare anche a essere uno strumento premiale dell’integrazione.
Tale prassi ha comportato la concessione di un titolo di soggiorno a un gran numero di persone che, anche in base alla normativa europea sull’asilo, non avevano al momento dell’ingresso nel nostro Paese, i requisiti per la protezione internazionale e che, ora, permangono sul territorio con difficoltà di inserimento (salvo i pochi casi in cui il permesso umanitario è stato convertito in permesso per motivi di lavoro) e con consequenziali problematiche sociali che, nel quotidiano, involgono anche motivi di sicurezza.

Matteo Salvini


Immaginate di vivere in una casa alla cui porta c'è


ora un guardiano.
Un addetto alla pubblica sicurezza.
Un baluardo a difesa della cultura nostrana.
Il capo di un partito indagato per fondi rubati che fa il ministro dell’Interno senza avere nemmeno uno straccio di laurea, ma con una preziosa esperienza come concorrente televisivo, che si erge a portavoce di più di sessanta milioni di cittadini, malgrado sia stato votato da neanche un decimo di essi.
Scegliete voi la versione che preferite.
Ciò che conta è che ora all’ingresso della nostra comune abitazione ci sia lui.

E che secondo le sue ultime direttive, a titolo esemplificativo, qualora busserà una persona con problemi di salute, financo affetto dalla malattia più grave del mondo, costui potrà sbattergli l’uscio sulla faccia.
Qualcuno, malgrado in pochi, l’ha votato per fare esattamente questo.
Sempre a titolo esemplificativo, se alla stessa porta suonerà il campanello una madre in gravidanza, magari all’ultimo mese, a un passo dalla benedetta nuova luce, il nostro avrà facoltà di voltarle le spalle e lasciarla sulla strada.
O, meglio, in mare.
Qualcuno si è alleato con lui per fargli fare proprio questo.
Ancora a titolo esemplificativo, nel caso sulla soglia si dovesse palesare un bambino, ma che dico? Un numero imprecisato di bambini, la loro vulnerabile e trascurabile età non sarebbe ragione sufficiente per impedirgli di fare lo stesso, abbandonando le giovani creature al loro destino.
Qualcosa di fetido, dentro di lui e altri come lui, vuole che faccia questo.
Di nuovo a titolo esemplificativo, allorché si presenti all’entrata della nostra vita un nostro simile – perché di questo stiamo parlando, sia messo a verbale del cuore e della coscienza – con una storia di abusi e sofferenze alle spalle, il gendarme incaricato potrà risolvere il problema con l’indifferenza e la sola risposta che conosce innanzi alle umane sfortune del mondo.
Una porta ben chiusa.
Eppure, in quella stessa casa, ci sono anche tanti, molti di più di quel che viene raccontato o creduto, che non hanno votato il guardiano, che non si sono affatto alleati con lui e che non hanno alcunché dentro che l’induca a comportarsi come lui, a prescindere da cosa dica la legge.
E per alcuni tra loro, che siano benedetti e protetti, dare asilo a chi ha bisogno d’aiuto non è un solo un diritto, ma soprattutto un dovere.


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