Vescovo pedofilo Georg Muller: lettera confessione


Storie e Notizie N. 154

La Chiesa cattolica norvegese ha rivelato che Georg Muller, ex vescovo di Trondheim, ha confessato di aver abusato circa venti anni addietro di un chierichetto, componente del coro, allora minorenne.
Quest’ultimo, oggi ha 30 anni e avrebbe ricevuto una considerevole somma come indennizzo dalla chiesa.
Indennizzo?
Forse non esiste cifra al mondo in grado di compensare una violenza simile.
Tuttavia, una lettera di scuse, con sincere parole di contrizione, in una vera confessione pubblica, sarebbe apprezzata da molti…

La Storia (o lettera immaginaria):

Mi chiamo Georg Muller e sono un pedofilo.
Lo sono a prescindere dalle mie azioni, come un alcolista è tale anche se non beve.
Mi hanno insegnato che il peccato nasce con il desiderio di compierlo.
Tale consapevolezza è il principale strumento per poter riuscire a garantire che la mia rimanga solo un’inattesa aspirazione.
Tale consapevolezza, se condivisa in tempi non sospetti, può salvare l’infanzia di molti, tra le altre cose.
Se avessi seguito tale proponimento, oggi sarei un pedofilo, ma innocente.
Mi hanno insegnato che il peccato nasce con il desiderio di compierlo, ma la vita mi ha aiutato a comprendere che il peccatore è solo colui che lo soddisfa.
Ed io sono un peccatore, colpevole di un’infamia indicibile.
Sono nato il 7 giugno del 1951 a Volkesfeld, in Germania.
Quando presi i primi voti avevo ventun anni.
Cercate di capirmi, ero solo un ragazzo…
Cosa darei per tornare al quel 28 luglio del 1972 e dire no… non posso, non devo…
Mi sono laureato in teologia nel 1977 e l’anno seguente sono stato ordinato sacerdote.
Era il 18 marzo.
Il vescovo Gerhard Schwenzer mi guardò negli occhi e mi consacrò prete.
Non sapevo allora cosa avrei fatto, di quale colpa mi sarei macchiato.
Voglio credere che sia così, deve essere così.
Esattamente venticinque anni dopo i miei voti, il 28 luglio del 1997, ho ricevuto l’onore di diventare vescovo.
Vescovo…
Il pastore della diocesi, il successore degli apostoli a cui viene richiesta una fede salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane.
Soprattutto che goda di una buona reputazione…
Come ho fatto?
Come ha fatto ad accettare tale prestigio un uomo che neanche dieci anni addietro aveva abusato del corpo innocente di un’anima che di lui si fidava?
Con quale faccia, ogni mattina dal giorno seguente la mia investitura, ho avuto il coraggio di mostrami ai fedeli per portare loro la parola di dio?
Vi chiedo perdono.
So che non cambierà l’orribile storia che ho scritto con la mia vita, ma ve lo devo comunque.
Sperando che altri come me trovino la fede nella verità prima che sia troppo tardi…



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