Storie di razzismo: cosa brucia e cosa no

Storie e Notizie N. 991

Leggo che anche questo capita oggi, sì.
Che una donna, magari una madre, si senta in diritto di gettare acido muriatico dal balcone colpendone un’altra e soprattutto il figlio, un bambino di un anno e mezzo.
Ah, dimenticavo.
Donna e figlio Rom.
Be’, allora cambia tutto.
Dal commento sul Corriere della Sera da parte di Lettore_2792430: Dovrebbero fare tutti come la signora. Forse sarebbe un paese migliore il nostro! Sicuramente sarebbe NOSTRO!
A entrambi, lanciatrice urticante e commentatore altrettanto corrosivo, offro esaustive notazioni sull’arma in questione.
L’acido brucia la pelle.
Sì, insopportabile calore e dolore lancinante ne sono i doni.
Brucia peluria, più o meno presente.
Come può essere per una donna.
E più che mai per un bimbo.
L’acido colpisce il nemico.
Reale o fittizio che sia.
Il risultato è lo stesso.
Ho vinto.
L’ho sconfitto.
Il campo ora è mio.
Di nuovo.
Perché a mali estremi… giusto?
L’acido cancella molto di ciò che incontra.
Colori e forme, tra le più offensive che il nostro intollerante occhio abbia mai potuto incontrare.
Tanto appiana e rende tranquillizzante.
Come una bianca mozzarella.
Anzi, come un'altrettanto candida pizza da condire a piacimento.
Magari con il rosso della pummarola.
O del sangue.
Puro, è ovvio.
Tuttavia, come ogni arma, pure l’acido non è infallibile.
C’è n’è altrettanto su questa terra che non brucerà mai.
Il diritto di esistere.
No, non lo brucia.
Il legame tra una madre e un figlio.
No, neppure questo lo brucia.
Il desiderio di una vita migliore non si brucia neanche con un mare di acido tra due lembi di terra.
Figuriamoci con una ottusa legge.
Non brucia altresì, in alcun modo, la natura delle cose.
Al di là dei nomi che possiamo darci, delle presunte differenze che ci fanno sentire migliori degli altri.
Umanità è una parola che non si brucia se non tutta insieme, per sempre.
Leggi fine di tutto.
Sino ad allora, possiamo solo sporcarla, lordarla allo stremo, sino ai confini della vergogna peggiore, quella che non puoi lavare più.
Neppure con l’acido muriatico.
Siamo ancora in tempo per fermarci.
E tornare indietro.
Non ci vuole poi molto.
Ci basterebbe guardare per un attimo con calma che cosa siamo diventati.
E cosa potremmo essere…

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