Bambino con due mamme video le parole che seguono

Storie e Notizie N. 1188 

E’ notizia di oggi quella della trascrizione al Registro dello Stato Civile del Comune di Roma dell'atto di nascita di un bimbo di 4 anni.
La coppia è formata da due madri, una argentina e l’altra romana.
Ci saranno come al solito accese discussioni, tra critiche feroci e sentiti rallegramenti.
Sono le parole, le parole che seguono.
Iniziano la loro danza dopo pochi secondi.
Immaginiamo allora di vederle scorrere su uno schermo immaginario a velocità doppia, ma che dico, tripla e anche di più.
Con il volume abbassato, auspicabilmente.
E fermiamoci lì, dove l’unica voce che abbia davvero senso dirà la sua.

Care mamme,

quante cose.
Quante cose avrei da dirvi.
Mai quante ne sono state scritte.
Esclamate e, spesso, urlate a squarciagola.
Sono le parole che seguono.
Sono importanti, lo so bene.
Voi e tutti quelli come me non avremmo mai potuto ignorarle.
Perché noi siamo coloro che dall’istante in cui il sipario si chiuda quelle parole le porteranno sulle spalle.
Nella pancia e nel cuore.
E’ un peso che dobbiamo accettare, fa parte del gioco, nessuna lamentela.
Siamo contenti, noi altri.
Ogni volta che ci guardiamo indietro, e insieme alle parole che sono seguite osserviamo l’infinità di creature violentate non solo da semplici insiemi di lettere, bensì straziate da un’esistenza colpevole solo di esserci, non possiamo far altro che alzarci ogni mattino.
E sorridere.
Quante cose non vi ho mai detto.
Mai quante non avreste mai dovuto sentire.
Mormorate o addirittura strillate senza vergogna.
Rigorosamente alle vostre spalle.
Sono le parole che ci seguono.
Sono sempre state lì, dietro di noi, e chi meglio di noi lo sa.
Voi e noi non avremmo mai potuto fuggire.
Perché noi siamo coloro i quali hanno dedicato tempo e vita a farle a pezzi.
Per frantumarle con amore e speranza che da ciò potesse un giorno nascere quella giusta, di parola.
Anche una sola.
Siamo così, noi.
Una parola e tutto può diventare meraviglioso.
Al peggio, semplice.
Adorate madri, quante parole potrei dirvi.
E quante parole, la gente intorno a voi, avrebbe potuto ascoltare.
Se solo avesse cercato l’unica risposta che valga il viaggio insieme.
Papà, mamma, sorella e fratello, amica, amico, ci siete?
Eccoci, caro, siamo qui, cara. Siamo qui e per te ci saremo sempre.
Sono così, le parole che seguono.
Sono come le storie.
Vanno lette sino alla fine.
Come le mie.
Grazie, mamme.



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