Storie e notizie n. 2: Bambini traumatizzati

La storia C’era una volta un’organizzazione chiamata “Agenzia Ebraica per Israele”, la quale aveva istituito un Fondo per i bambini e i giovani. “E’ arrivato il momento in cui abbiamo la capacità di trasformare la tragedia in opportunità”, questo era uno dei loro motti. Secondo i loro calcoli, un terzo della popolazione israeliana era stata traumatizzata dai recenti conflitti. Nonostante il ritorno alla vita normale, centinaia di migliaia di giovani soffrivano di shock tornando a scuola. Senza un supporto continuo e immediato, è difficile immaginare come avrebbero potuto reintegrarsi tranquillamente nell’anno scolastico.

La notizia: Reuters - Domenica 8 Febbraio, 2009 (By Nidal al-Mughrabi) Cinque anni, Mohammed al-Najjar lascia vagare la sua mente mentre con il pennarello tenta di disegnare su un foglio un attacco aereo israeliano all'interno di un campo profughi nella Striscia di Gaza. "Questo è l'aereo e quelli sono i due missili che ha lanciato", racconta con precisione seduto ad un tavolo con gli altri bambini nel campo Jabalya di Gaza. Disegna una ragazza che è sopravvissuta all'attacco e la pone al di fuori della casa, ma c'è anche un ragazzo. "Khaled è stato ucciso", spiega. La scena, che Maometto ha ricreato sotto la spinta del suo maestro e di uno psicologo, è immaginaria. La sua casa in Jabalya non è stata danneggiata, ma altre vicine sì. Gli operatori sanitari affermano che molti bambini, compresi quelli che non hanno perso familiari o le loro case, soffrono di traumi da dopoguerra. "Circa 1.300 palestinesi sono stati uccisi durante gli attacchi israeliani, compresi 300 bambini", dichiarano i funzionari medici palestinesi.