Storie e Notizie n. 8: Linda la drogata

La Storia: “Vogliamo fare silenzio, per cortesia?” disse il reverendo Glynn Wolfe, in piedi davanti a tutti. “Ma Scotty…” fece Freddy Raven, fissandolo con l’unico occhio sano. “Oh, ma non t’ho detto che non devi chiamarmi Scotty davanti a tutti?” “Sì, però, quando siamo soli ti piace, eh?” “Non so di cosa stai parlando!” esclamò stizzito l’altro. “Hai capito il reverendo…” fece Tom, uno dei baristi seduti in prima fila, dove si trovavano anche Raven e Steven Williams, sette anni con Linda. “Adesso basta!” esclamò l’interessato. “Non siamo qui per parlare di me! Vi dico che la situazione è seria, molto seria. Non avete letto i giornali?” “Eminenza”, disse Arthur, parlando anche a nome degli altri idraulici seduti in seconda fila, “è stato lei a dirci di nasconderci ed isolarci dal mondo…” “Eminenza?! Ma quale eminenza? Quante volte ti devo dire che sono solo un reverendo?!” “Chiamalo Scotty…” fu il consiglio di Raven. “Freddy”, sibilò incollerito Wolfe, “se non la smetti ti chiudo anche l’occhio che ti è rimasto…” “Scusa…” fece Raven con scarsa convinzione. “Allora”, riprese il reverendo, “a quanto vedo non sapete nulla. Mi dispiace, ma devo darvi una cattiva notizia: è tornata!” Un silenzio gelido calò improvvisamente nella sala. Pochi istanti e poi la piccola folla riprese a mormorare agitata. “Calma, signori”, fece Glynn con voce tranquilla, “manteniamo la calma…” “La fai facile, tu!” esclamò Michael, uno dei musicisti seduti in seconda fila. “A te ti crede morto…” “Infatti!” fu d’accordo Sam, un altro dei baristi. “Siamo noi quelli che rischiano…” “Ma lo fate parlare?” disse dalla terza fila Andrew, seduto accanto a Lenny. “Pure te stai alla grande…” saltò su Jack Gourley, tre volte maritato con Linda. “Sei diventato gay…” “Non lo è diventato!” ribatté Lenny alzandosi in piedi. “Lo era sempre stato, proprio come me!” “Calma!” strillò in quel momento il reverendo. “Non è azzuffandoci tra noi che risolviamo le cose!” “Bravo Scotty”, approvò Raven, “fatti sentire!” Wolfe lo squadrò con sguardo omicida. “Se fosse per me ti rimanderei in carcere…” disse a bassa voce ma udito perfettamente dall’interessato. “Sentite, siamo qui per darci una mano l’un l’altro… Siamo in pericolo, lo capite o no? Anche il sottoscritto! Se Linda venisse a sapere che sono ancora vivo, per la legge io sarei ancora suo marito…” In quel momento Williams, seduto alla destra di Raven, alzò la mano. “Steven… vuoi dire qualcosa? Vieni, vieni pure…” L’altro, che nonostante l’età era ancora un bell’uomo, abbandonò la sedia e si portò davanti ai presenti. “Amici maschi, compagni mariti, fatevelo dire da me, che sono stato il primo a sposarmi con Linda. Dobbiamo aiutarci, abbiamo l’obbligo di essere solidali tra di noi. Avete dimenticato come sono andate le cose? Al matrimonio tutti i riflettori erano su di lei, la sposa. Quando è rimasta incinta, chi era nel bel mezzo della scena? Ancora Linda, in tutto il suo splendore, lei e la sua pancia in crescita. Per non parlare di quando è giunta la prima prole… Mamma Linda di qua e mamma Linda di là. E noi? Noi siamo sempre stati il contorno, l’insalata. Ecco, noi siamo l’insalata…” Un applauso scrosciante ricoprì l’oratore, visibilmente emozionato. In quell’istante, l’inaspettato accadde. La porta sul fondo della sala, avvolta nell’oscurità, si aprì e qualcuno fece il suo ingresso. Neanche il più esile fiato si liberò dalle gole degli uomini, tutti voltati verso la figura che avanzava nel buio. Passi lenti ma decisi. Leggeri, ma di enorme sicurezza. E finalmente la luce rivelò l’inatteso ospite. “L-Linda…” balbettò il reverendo, l’unico a riuscire a parlare tra i mariti terrorizzati. La donna avanzò di un altro passo e dopo averli guardati tutti, uno per uno, sorrise. Con la bocca, con gli occhi, con tutto il corpo. Un sorriso straordinario, come solo una moglie sa disegnare. Quello che seguì fu inevitabile. I baristi, gli idraulici, il carcerato Freddy, i musicisti, Andrew e Lenny, Jack, perfino Scotty e Steven le corsero incontro e la strinsero in un caloroso abbraccio. Nessuno seppe se fu un gesto d’amore o altro. La Notizia: La Stampa, 25 Febbraio 2009 - INDIANA (USA) Linda Wolfe, ultima di sette figli, è nata nel 1940 in un paesino dell'Indiana. Orfana di padre dall'età di due anni si è sposata per la prima volta a 16 anni e, dai suoi numerosi consorti, ha avuto 7 figli. "Innamorami per me è una droga", ha confidato la vedova che grazie alle sue 23 unioni ha conquistato il titolo di "most-married person in the world". Linda adesso vive in una casa di riposo ed è single da dieci anni ma non si rattrista e - ammette - ha aperto la caccia per il numero 24. Tra i mariti, uno era un carcerato, un altro un predicatore, altri ancora baristi, idraulici e musicisti. Due si sono scoperti gay. Wolfe, intervistata da un giornale locale, ha confessato di non riuscire ad elencare in ordine i suoi sposi del passato ma di ricordare alcune particolarità: "Il più bello fu il numero uno, l'amore della vita con cui ho condiviso il matrimonio più lungo (sette anni); con Jack Gourley, il miglior amante che abbia mai incontrato, la passione era grande ma spesso litigavamo e ci siamo sposati tre volte". L'unione più strana? "In un riformatorio di Pendleton dove ho detto sì ad un carcerato guercio, credevo fosse vero amore". L'ultima volta che Linda ha attraversato la navata, come confessa lei stessa, l'ha fatto solo per pubblicità. Con il reverendo Glynn "Scotty" Wolfe, infatti, la signora condivideva un record: lui, con i suoi 29 matrimoni passati, era l'uomo "più sposato del mondo".