Storie e Notizie N. 12: I lupi romeni e le pecore al potere

La Storia:

Una pecora molto triste va a trovare il leone: “Leone!”
“Cosa c'è, pecora?”
“Ho un favore da chiederti...”
“Dimmi.”
“Ultimamente sono più triste del solito e la causa di tutto è il lupo che mi perseguita e io sono sempre costretta a subire. Tu sei il re della foresta, non puoi dirgli qualcosa?”
“No, pecora, non è possibile, è nella natura che il lupo dia la caccia alla pecora...”
“Ma io non ce la faccio più, è tutta la vita che subisco!”
“Voglio darti un aiuto, ti farò diventare per un giorno il re della foresta, da ora per tutto il giorno sarai tu a comandare!”
“Davvero? Grazie, leone. Non te ne pentirai!”
Il leone raduna tutti gli animali e avverte che per tutta la giornata il re della foresta è la pecora e tutti le devono ubbidire. La pecora è molto contenta e appena arriva a casa telefona al lupo: “Lupo!”
“Cosa c'è?”
“Vieni subito qui!”
Il lupo sale sul suo motorino e va dalla pecora.
“Cosa vuoi?”
SBAMM!
La pecora gli da un ceffone e gli dice: “Mettiti il casco!”
Il lupo incazzato torna a casa ma dopo cinque minuti il telefono suona ancora: “Lupo!”
“Cosa c'è ancora?”
“Vieni subito qui!”
Il lupo sale di nuovo sul suo motorino e va dalla pecora.
“Cosa vuoi adesso?”
SBAMM!!
La pecora gli da un altro ceffone e gli dice: “Mettiti il casco!”
Il lupo sempre più incazzato va dal leone: “Leone!”
“Cosa c'è, lupo?”
“Si tratta della pecora, si sta allargando un po’ troppo...”
“Lo immagino, ma sai, devi capirla, la pecora ha sempre subito e adesso poverina si sta sfogando... abbi pazienza, è solo per un giorno.”
“Lo so ma continua a chiamarmi e quando vado da lei mi da un ceffone e mi dice di mettermi il casco, non ne posso più!”
“Va bene, lupo, cercherò di parlarle...”
Appena il lupo torna a casa il leone chiama la pecora : “Pecora!”
“Dimmi, leone...”
“Non ti sembra di esagerare un po’? Il lupo è molto arrabbiato e dice che continui a prenderlo a sberle!”
“Eh, ma sai, io ho sempre subito e mi sto prendendo qualche rivincita...”
“Sì, pecora, lo so, ma almeno smettila con la storia del casco, inventati qualcos’altro...”
“Ma… non saprei, cosa potrei dirgli?”
“Mandalo a comprarti le sigarette: se te le porta dure, gli dici che le volevi morbide e se te le porta morbide gli dici che le volevi dure!”
“Grazie, leone, questa è un'ottima idea!”
La pecora, sempre più contenta, telefona di nuovo al lupo: “Lupo!”
“Cosa c'è ?”
“Vieni subito qui!”
Il lupo sale di nuovo sul suo motorino e va dalla pecora.
“Cosa vuoi adesso?”
“Vammi a comprare le sigarette!”
“Dure o morbide?”
SBAMM!!
“Mettiti il casco!”


Le Notizie:

Il Messaggero, 6 Marzo 2009: Anche i nuovi test scagionano i due romeni.
Ci sono gli identikit tracciati dagli uomini della Mobile, su indicazione dei fidanzatini aggrediti alla Caffarella, che non corrispondono per nulla ai volti di Karol Racz e Alexandru Loyos Isztoika. Il verbale del 15 febbraio, nel quale la ragazzina violentata nel parco, «fortemente provata dalla visione e in lacrime», indica tra dodici fotografie quella di Alexandru Isztoika, individuandolo come «quello con i capelli biondi», il primo dei due uomini che ha abusato di lei. E poi l’altro verbale della minorenne, quello del 16 febbraio, quando chiamata a riconoscere il secondo stupratore, indica un altro romeno, C.C. e non Karol Racz, arrestato nei giorni successivi su indicazione del suo amico e presunto complice Isztoika. C.C. però ha un alibi blindato. Mancano ancora gli accertamenti sul Dna dei due indagati, gli esami sui reperti biologici che scagionano i romeni perché consegnino agli inquirenti il profilo genetico di altre due persone. Il pm ha atteso il deposito dell’ultima consulenza, quella affidata alla genetista Carla Vecchiotti, che doveva stabilire se la comparazione tra i Dna degli indagati e quelli individuati sui reperti fosse corretta. E’ stata consegnata solo ieri. Conferma i primi esami e anche questa scagiona i due romeni.

Il Tempo, 6 Marzo 2009: Come per la caffarella è stato riconosciuto. Stupro, Racz il "pugile" arrestato per il Quartaccio. Ieri al romeno Karol Racz, 36 anni, «il pugile» indagato anche per quello di San Valentino alla Caffarella, è stata notificata in carcere l'ordinanza di custodia cautelare per la violenza del 21 gennaio su una donna di 41 anni, fruttivendola in un supermercato, aggredita alla fermata del bus, trascinata in una stradina che conduce al garage condominiale di una palazzina popolare e costretta a subire violenza tra i rovi, ai confini con la Valle del Fontanile.
Secondo la donna gli aggressori erano in due, romeni. Uno era Karol Racz. Del primo non se ne è mai tornati a parlare, non ci sono tracce. Venerdì scorso la vittima è stata in Procura e in sede di incidente probatorio (in cui si forma la prova prima del processo) ha detto di aver riconosciuto Karol Racz come uno dei suoi violentatori.