Storie e Notizie N. 24: L’idea di invitare al G20 anche un animatore italiano a fare ridere tutti è stata veramente bella.
La Storia:
Peter ha nove anni.
Insieme ad altri studenti della sua scuola è stato scelto per partecipare al G20 e avere l’onore di assistere all’incontro tra i grandi del pianeta.
Al ritorno dalla visita, ha ricevuto il compito di scrivere un tema, con cui raccontare ai compagni la sua esperienza:
La mia giornata al G20 è stata proprio bella.
C’era un sacco di gente, da tutto il mondo, di ogni colore. Tutti sorridevano e si stringevano la mano, parlavano tra di loro e si davano pacche sulle spalle.
E’ bello sapere che i presidenti del mondo si incontrino per risolvere i problemi di tutti.
Mia madre è stata licenziata, ma mio padre lavora ancora e questo ci rende fortunati.
L’ha detto il mio papà a mio fratello ed io, mentre eravamo a cena, ma credo stesse parlando con la mamma.
Il momento più bello è stato quando ci hanno fatto incontrare i leaders di tutti i paesi.
E’ stato subito prima della foto di gruppo.
Non avevo mai visto la regina così da vicino. Di persona sembra solo una vecchietta. Elegante, ma sempre una vecchietta.
Il nostro primo ministro, Gordon Brown, era l’unico con le occhiaie. Secondo me aveva fatto tardi la sera prima.
Obama è alto e ha un bel sorriso. Si vede che è contento di essere diventato presidente.
La presidentessa tedesca, Angela Merkel, è identica a mia zia Elisabeth, solo un po’ più grassa. Gliel’ho detto e mi ha risposto grazie. Se sapesse che la zia Liz si trova in carcere per furto…
Mia zia non è una criminale, è che oggi giorno è difficile essere onesti. Mia madre, che è la sorella, me lo ripete quasi tutti i giorni.
Quando ho dato la mano al presidente Sarkozy mi sono messo a ridere e lui mi ha chiesto perché, però non ho potuto dirgli la verità. Il fatto è che ho pensato a quello che dice sempre papà quando vede lui e Carla Bruni in tv: ma come fa una così bella a sposare quel bruttone?
Mia madre una volta gli ha detto che lui è molto ricco e mio padre ha replicato: perché lei era povera?
Quello che mi ha colpito di più è stato il presidente russo, Medvedev, perché non sapevo chi fosse.
Ero convinto che il capo della Russia fosse Putin…
Comunque, devo fare i miei complimenti a quelli che hanno organizzato questa riunione.
L’idea di invitare al G20 anche un animatore italiano a fare ridere tutti è stata veramente bella.
Anche se non capisco quello che dice, quel Berlusconi è proprio buffo!
Dovrebbe lavorare in tv.
La Notizia:
Da La Stampa, 2 aprile 2009: Silvio? "Il giullare del gruppo", parola di Telegraph
Della stampa italiana, vocata a fraintenderlo sappiamo già. Ancora non si sapeva che al complotto avesse aderito The Telegraph, il compassato quotidiano inglese feudo dell'Inghilterra tradizionalista (non solo è tra i pochi a uscire nell'edizione cartacea in formato ampio, "broadsheet" snobbando l'ormai dominante versione tabloid, ma secondo un sondaggio almeno il 61% dei suoi lettori vota per il partito conservatore). Invece ecco un articolo nel dossier dedicato al G20 che va giù duro sull'eterno tema del Berlusconi gaffeur. Fin dal titolo: «Battute sessiste, doppi sensi e scherzi da liceale». «Berlusconi - specifica il catenaccio - si vanta della sua abilità nel mettersi in sintonia con le persone comuni. ma si è costruito una reputazione legata ad una serie di gaffe sulla scena internazionale».
Che il corrispondente da Roma del quotidiano, Nick Squires, ricorda meticolosamente, definendoli comportamenti «che ci si potrebbe aspettare da un animatore su una nave da crociera, come lui è una volta è stato, piuttosto che da un leader nazionale».
Una vocazione irresistibile,che potrebbe metterlo di nuovo nei pasticci al G20, secondo Squires, dati i precedenti. E qualche avvisaglia già c'è stata. L'elenco proposto dal Telegraph è lungo e celebre, dalla battuta su Obama «bello e abbronzato» , a cui la settimana scorsa Berlusconi ha dato un seguito spiegando che la sua politica è più cauta di quella del presidente americano perché lui è «più pallido», alla celebre conferenza stampa di febbraio in cui è stato accusato di aver detto al presidente francese Nicolas Sarkozy di avergli «dato» la sua moglie italiana, Carla Bruni (frase contestata, com'è noto da Palazzo Chigi) fino all'invito a una disoccupata a risolvere il suo problema sposando il figlio, essendo purtroppo lui già ammogliato.
E poi il Berlusconi galante, che invoca soldati da dispiegare in tutte le città italiane per proteggere le «belle ragazze» dal pericolo di stupri, che corteggia la presidente finlandese Tarja Halonen e che consiglia agli americani di investire in Italia perché le segretarie sono belle.
Il quotidiano conclude affermando che Berlusconi «si conforma al clichè sugli italiani» e «rimane, piuttosto letteralmente, il giullare del gruppo». Joker in the pack, in inglese, con riferimento al jolly del mazzo di carte.
Quello del Telegraph è il secondo attacco della stampa britannica contro Berlusconi in pochi giorni: lunedì il progressista Guardian se l’era presa con le origini «fasciste» del Pdl, pur riconoscendo l’evoluzione moderata del leader di An Gianfranco Fini. Stavolta il bersaglio è il premier. Tutta colpa della "perfida Albione" e dei suoi eterni pregiudizi?