Fini, D’Alema e la paura della diversità
Consueta rassegna stampa mattutina, prima di vivere un’altra bella domenica in famiglia, sebbene fatto di antistaminici.
Tra le notizie ne ho scelte tre.
Da Il Giornale di oggi:
Quel patto a sorpresa tra Fini e D’Alema: "Mai stati così vicini"
E a un certo punto Gianfranco Fini viene assalito da un atroce dubbio: «Mi sto accorgendo che condivido sempre di più quello che dice D’Alema. Qualcuno, come al solito, commenterà che sto diventando di sinistra. Ma non sarà il contrario, che è lui che si sta spostando a destra?». Ride il presidente della Camera, sghignazza pure Max, anche lui alle prese con problemi «esistenziali» e di schieramento. «Dite che ho una seconda anima, per giunta di destra... »
Da La Repubblica di ieri:
Pd a Udc e Idv: "Incontriamoci"
Di fronte alle affermazioni del presidente del Consiglio sul Parlamento "pletorico e controproducente" (Osservazione di Fini… N.d.R.) serve una reazione unitaria dell'opposizione. In quest'ottica il Pd chiede un incontro a Udc e Idv un incontro per coordinare una "risposta adeguata".
Prima di postare la terza riconfermo qui, in questo blog, il mio convincimento che il nostro paese ha un patologico problema con la diversità.
Destra, centro e sinistra, ugualmente colpevoli, hanno in questi ultimi trent’anni promosso un’idea di uguaglianza come valore quanto mai ipocrita.
Basta conoscere gli stipendi dei parlamentari, per rendersene conto, i loro privilegi, caste varie, Lodi Alfani e così via.
Sono proprio loro a dimostrare tutti i giorni che non siamo tutti uguali…
Non lo siamo di fronte alla legge, per dirne una.
Sono i nostri diritti e doveri che dovrebbero godere del principio di uguaglianza.
Il nostro diritto a venire rispettati come esseri umani, per dirne uno.
Il nostro dovere di possedere una coscienza sociale adulta, una volta raggiunta la maggiore età, per dirne un altro.
Ed ecco la terza notizia:
Da La Stampa di ieri:
Roma, raid razzista contro i Bengalesi
Raid di stampo razzista la scorsa notte a Roma, a villa Gordiani, sulla via Prenestina: un gruppo di circa venti persone ha aggredito con mazze e spranghe alcuni cittadini del Bangladesh, intenti a preparare stand per il capodanno bengalese. Diverse strutture sono andate distrutte, c’è stata anche una colluttazione e qualche immigrato ha riportato lievi lesioni.
Diceva Pasolini in tempi non sospetti:
“L'ansia del consumo è un'ansia di obbedienza a un ordine non pronunciato. Ognuno in Italia sente l'ansia, degradante, di essere uguale agli altri nel consumare, nell'essere felice, nell'essere libero: perché questo è l'ordine che egli inconsciamente ha ricevuto, e a cui deve obbedire, a patto di sentirsi ‘diverso’. Mai la diversità è stata una colpa così spaventosa come in questo periodo di tolleranza. L'uguaglianza non è stata infatti conquistata, ma è una falsa uguaglianza ricevuta in regalo.”
Non credo si possa dirlo meglio…