Scarsa affluenza alle elezioni: è un bene o è un male?
Si è spesso considerata l'elevata affluenza dei votanti come la cosa più auspicabile, anche se tra i politici ed economisti specializzati la questione è ancora aperta.
Un’alta affluenza alle urne è generalmente considerata come la prova della legittimità del sistema. I dittatori hanno spesso vantato un’alta affluenza alle elezioni per questo scopo. Ad esempio, il referendum del 2002 pro Saddam Hussein venne dichiarato con il 100% di partecipazione. Talvolta i partiti di opposizione boicottano le elezioni che ritengono ingiuste o illegittime, o se le consultazioni riguardano un governo che è considerato esso stesso illegale. In alcuni paesi, ci sono minacce di violenza nei confronti di coloro che votano, come durante le elezioni in Iraq del 2005, un esempio di soppressione degli elettori. Tuttavia, alcuni esperti di politica considerano l'elevata affluenza alle urne come un implicito avallo del sistema. Mark N. Franklin sostiene che in Unione Europea i risultati delle elezioni ci dicono che i fautori della federazione sono tanti quanto i suoi detrattori. Supponendo che la scarsa affluenza alle urne sia un riflesso del disincanto o dell’indifferenza, un sondaggio con bassissima affluenza alle urne non può essere una accurata immagine della volontà del popolo. Inoltre, una bassa affluenza può portare a una disparità di rappresentanza tra le varie parti della popolazione. Nei paesi più sviluppati, i non votanti tendono a concentrarsi in particolare in certi gruppi demografici e socio-economici, soprattutto tra i giovani e i poveri (Fonte: Wikipedia anglosassone).
In Italia, il grafico dell’affluenza alle ultime due elezioni europee è in discesa, sebbene la variazione non sia enorme:
Elezioni europee del 1999:
Affluenza: 73%
Elezioni europee del 2004:
Affluenza: 71,72%
I dati di stamani indicano per le consultazioni di quest’anno un’affluenza ancora in calo, con riferimento al solo primo pomeriggio elettorale: 17,8% contro il 20,5% del 2004.
In caso l’andamento si confermerà, molto probabilmente, il risultato finale sarà inferiore alla media delle precedenti elezioni.
Concludo con qualche domanda:
Se per gli esperti un’alta affluenza alle urne è generalmente considerata come la prova della legittimità del sistema, cosa ci dice il suo contrario?
Talvolta i partiti di opposizione boicottano le elezioni che ritengono ingiuste o illegittime, ovvero se le consultazioni riguardano un governo che è considerato esso stesso illegale. Se al posto dei cosiddetti ‘partiti di opposizione’ ci mettessimo il 30% degli aventi diritto di voto, ben 15 milioni di non votanti, che opinione hanno queste persone dei nostri strapagati parlamentari europei?
Una bassa affluenza può portare a una disparità di rappresentanza tra le varie parti della popolazione. Chi è il responsabile di ciò? Chi non va a votare o chi si offre di rappresentarci?
Un sondaggio con bassissima affluenza alle urne non può essere una accurata immagine della volontà del popolo. Un risultato del genere svantaggia più il popolo stesso o il governo che di fatto non lo rappresenta?
Un’alta affluenza alle urne è generalmente considerata come la prova della legittimità del sistema. I dittatori hanno spesso vantato un’alta affluenza alle elezioni per questo scopo. Ad esempio, il referendum del 2002 pro Saddam Hussein venne dichiarato con il 100% di partecipazione. Talvolta i partiti di opposizione boicottano le elezioni che ritengono ingiuste o illegittime, o se le consultazioni riguardano un governo che è considerato esso stesso illegale. In alcuni paesi, ci sono minacce di violenza nei confronti di coloro che votano, come durante le elezioni in Iraq del 2005, un esempio di soppressione degli elettori. Tuttavia, alcuni esperti di politica considerano l'elevata affluenza alle urne come un implicito avallo del sistema. Mark N. Franklin sostiene che in Unione Europea i risultati delle elezioni ci dicono che i fautori della federazione sono tanti quanto i suoi detrattori. Supponendo che la scarsa affluenza alle urne sia un riflesso del disincanto o dell’indifferenza, un sondaggio con bassissima affluenza alle urne non può essere una accurata immagine della volontà del popolo. Inoltre, una bassa affluenza può portare a una disparità di rappresentanza tra le varie parti della popolazione. Nei paesi più sviluppati, i non votanti tendono a concentrarsi in particolare in certi gruppi demografici e socio-economici, soprattutto tra i giovani e i poveri (Fonte: Wikipedia anglosassone).
In Italia, il grafico dell’affluenza alle ultime due elezioni europee è in discesa, sebbene la variazione non sia enorme:
Elezioni europee del 1999:
Affluenza: 73%
Elezioni europee del 2004:
Affluenza: 71,72%
I dati di stamani indicano per le consultazioni di quest’anno un’affluenza ancora in calo, con riferimento al solo primo pomeriggio elettorale: 17,8% contro il 20,5% del 2004.
In caso l’andamento si confermerà, molto probabilmente, il risultato finale sarà inferiore alla media delle precedenti elezioni.
Concludo con qualche domanda:
Se per gli esperti un’alta affluenza alle urne è generalmente considerata come la prova della legittimità del sistema, cosa ci dice il suo contrario?
Talvolta i partiti di opposizione boicottano le elezioni che ritengono ingiuste o illegittime, ovvero se le consultazioni riguardano un governo che è considerato esso stesso illegale. Se al posto dei cosiddetti ‘partiti di opposizione’ ci mettessimo il 30% degli aventi diritto di voto, ben 15 milioni di non votanti, che opinione hanno queste persone dei nostri strapagati parlamentari europei?
Una bassa affluenza può portare a una disparità di rappresentanza tra le varie parti della popolazione. Chi è il responsabile di ciò? Chi non va a votare o chi si offre di rappresentarci?
Un sondaggio con bassissima affluenza alle urne non può essere una accurata immagine della volontà del popolo. Un risultato del genere svantaggia più il popolo stesso o il governo che di fatto non lo rappresenta?