Tra i due litiganti (Franceschini e Bersani) il terzo (Berlusconi) gode
Io non parlo assolutamente da sostenitore del PD.
Il mio punto di vista è unicamente quello di un cittadino italiano che - tra centinaia di altre… - non ne può più di due cose:
1. Di avere un capo del governo come Silvio Berlusconi.
2. Che da almeno quindici anni non esista nel paese un’opposizione degna di questo nome. Una coalizione che si contrapponga in maniera autorevole all’attuale premier e, soprattutto, che rimedi alla rovina che ha portato finora in ogni campo, dalla cultura all’ambiente, dal mondo dell’informazione a quello del lavoro, per dirne alcuni.
Come vedete il punto 2 è più articolato e forse è quello che urge di più.
Anzi, il primo persiste proprio a causa della gravità del secondo.
Ho letto stamani che dall’ultima riunione dei dirigenti del partito democratico emerge che, almeno per ora, i candidati ufficiali alle primarie di ottobre siano Franceschini e Bersani.
Ora, è vero che da qui ad ottobre c’è tempo, che può succedere ancora di tutto.
Ad esempio potrebbero uscire altri vergognosi retroscena sulla vita (privata) del nostro amato presidente del consiglio, per macchiare ulteriormente l’immagine della nostra nazione nel mondo, ormai quasi compromessa.
Alcune cose potrebbero aumentare, come la massa di disoccupati, il numero di morti sul lavoro, l’inflazione.
Altre potrebbero diminuire nuovamente, come il potere d’acquisto degli italiani, le trasmissioni sul servizio pubblico veramente al servizio del pubblico, il Pil, i fondi dell’unione europea che finanziano i pochi progetti che fanno del bene al paese.
E magari, in mezzo a tutto questo, potrebbe saltare fuori dal cilindro un Obama o uno Zapatero nostrano, due leaders capaci rispettivamente di battere gente come Bush e Aznar.
Tuttavia, per natura ed esperienza, non sono un ottimista ma nemmeno un pessimista.
Diciamo che mi definisco un realista previdente, che preferisce sempre prepararsi al peggio tenendo conto dei fatti.
Mettiamo caso, quindi, che la situazione rimanga questa. Che le primarie si giochino tra Franceschini e Bersani.
Onestamente, guardiamoci negli occhi con franchezza: ma secondo voi, a prescindere da chi dei due venga eletto leader del PD, pensate che questi possano essere gli uomini che, come negli Stati Uniti e in Spagna, guideranno l’Italia verso il fatidico quanto indispensabile cambiamento?