Influenza a: il vaccino è pericoloso!




Qualche giorno fa ho sentito il Vice Ministro della Salute Ferruccio Fazio affermare con orgoglio che qui in Italia siamo i primi in Europa a distribuire il vaccino contro l’influenza A.
Saremmo pure i primi a partire, ma – come al solito – siamo gli ultimi a sapere dove stiamo andando…
A questo proposito ho fatto una ricerchina in rete sul suddetto vaccino, ovvero il Pandemrix.
Sul sito dell’Emea (European Medicines Evaluation Agency), Agenzia Europea per la valutazione dei medicinali, è possibile consultare liberamente le motivazioni del rilascio del vaccino. In particolare riporto un paio di precisazioni a dir poco preoccupanti:

Perché è stato approvato Pandemrix?
Il CHMP (Comitato per i prodotti medicinali ad uso umano, Emea) ha deciso che, sulla base delle informazioni ottenute con il vaccino prototipo e del cambiamento del ceppo, i benefici di Pandemrix sono superiori ai suoi rischi per la profilassi dell’influenza nella situazione pandemica H1N1 ufficialmente dichiarata. Il comitato ha raccomandato il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per Pandemrix.
Pandemrix è stato autorizzato in “circostanze eccezionali”. Ciò significa che non è stato possibile ottenere informazioni complete sul vaccino pandemico. L’Agenzia europea per i medicinali provvederà a rivedere ogni anno tutte le nuove informazioni disponibili sul medicinale e, se necessario, questa sintesi sarà aggiornata.
Quali informazioni sono ancora attese per Pandemrix?
La ditta che produce Pandemrix raccoglierà informazioni sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino e presenterà questi dati al CHMP per una valutazione.

Ricapitoliamo: in circostanze non eccezionali il vaccino, che sta per essere iniettato prima ai bambini, non sarebbe stato autorizzato.
Sul farmaco, che siamo i primi in Europa a distribuire, le istituzioni preposte non hanno informazioni complete.
Le informazioni necessarie per permettere agli esperti di dare un responso esauriente saranno fornite dalla ditta stessa che lo produce.
E qual è questa ditta, a cui stiamo affidando la nostra salute? Si tratta della britannica GlaxoSmithKline, che proprio in Italia, altro record di cui vantarsi, ha aperto la sua prima sede straniera.
La stessa azienda che, a quanto pare, fu contraria alla legge Mandela che consentiva al Sudafrica di importare farmaci anti-AIDS liberi da brevetto e pertanto a minor costo.
La medesima multinazionale accusata di essere tra le imprese che sostengono l'ICBG, un consorzio governativo degli Stati Uniti che conduce ricerche in Messico per appropriarsi del sapere delle popolazioni indigene e delle loro erbe medicinali in modo da mettere le imprese americane in condizione di produrre nuovi farmaci, che naturalmente saranno brevettati.
Esattamente quella ditta che nel 2003 ha visto gli alti vertici della sua consociata italiana inquisiti dalla Procura di Verona per il reato di comparaggio (prescrizione di farmaci di una ditta produttrice in cambio di regali o denaro di quest'ultima a medici del Servizio Sanitario Nazionale).
E noi siamo i primi in Europa a vaccinarsi.
Che culo, eh?