Libri Nobel Herta Muller con Feltrinelli o Mondadori? No...





Riconosco di avere qualche difficoltà a scrivere questo post.
Essendo uno che scrive e che vede le pubblicazioni cartacee come uno strumento importantissimo per vedere diffuse le proprie storie – fortunatamente non l’unico… - sono in qualche modo non imparziale, ecco.
Ho esitato più volte, ma poi ho iniziato a pigiare i tasti ed eccomi qui.
In fondo questo è il mio blog, no? Qui non ci sono editor più o meno esperti a giudicare le mie parole, non esiste alcun comitato editoriale a decidere le sorti del frutto del mio ingegno.
Qua ci siete solo voi, i lettori, che potete fare quello che volete, come sempre, del resto. Come arrivare alla fine del testo o fermarvi quando desiderate, memorizzare il mio nome perché avete apprezzato ciò che dico o pregare gli dei di farvi dimenticare al più presto di essere stati qui.
Qua, nella rete, ci siete voi e noi che scriviamo.
Noi e voi…
E’ anche a voi lettori che parliamo, non dovremmo mai dimenticarlo, per quanto possiamo approfittare dell’occasione di scrivere per occuparci di noi e solo di noi.
Ciò nonostante oggi vorrei permettermi un piccolo sfogo.
Sono anni che sento ripetere concetti indiscutibili e che spiegano tante cose di come va il mondo dell’editoria, qua in Italia.
Primo fra tutti che nel nostro paese ci sono più scrittori che lettori e che la gente non legge libri. Un giorno un editore dei tanti che ho incontrato mi disse che se solo metà degli aspiranti romanzieri acquistassero almeno un libro al mese, il mercato sarebbe florido…
Sacrosanto.
Ma la vogliamo dire tutta?
E’ un mercato? D’accordo. Il mercato è fatto da chi compra e da chi vende, soprattutto chi vende. Il mercato non lo fa lo scrittore, bensì la casa editrice.
Ebbene io non ho mai sentito un editore che sia uno ammettere quella che, a mio modesto parere, è un’altra indiscutibile verità: se in Italia la gente legge pochi libri la prima responsabilità è delle case editrici.
E’ una vita che sento stronzate da parte di pseudo intellettuali pontificare sull’ignoranza degli italiani, che non leggono e guardano solo la tv.
Ora mi rivolgo a voi, che scrivete come me: quante volte avete sentito editori parlare del mercato che è difficile, che ci sono mille ostacoli perché la gente non compra libri? E quali di questi vi ha mai detto che la prima responsabilità è la loro? Nessuno, vero? La canzoncina è sempre la stessa. La colpa è del mercato, dell'ignoranza della gente e degli scrittori nostrani che non sono abbastanza bravi, non è così?
Stronzate.
Se questo blog, anzi, se questo mio post di oggi riceverà poche letture la responsabilità è mia e solo mia.
E non per ciò che ho scritto, piuttosto perché ho deciso di pubblicarlo e per quel che ho effettivamente fatto per farlo leggere.
Perché ne sono anche editore.
Gli editori italiani sono i primi a dover rendere conto per lo stato in cui si trova il mercato.
Soprattutto i più importanti, come Feltrinelli, Mondadori e Rizzoli.
Ma tanto non accadrà mai.
E cosa dovrei aspettarmi da chi non ha mai pubblicato nulla di Herta Muller, recente Nobel della letteratura?
E da chi potete comprare un suo romanzo se non da una piccola casa editrice?