Il frocio nel Regno dei Cieli





Storie e Notizie N. 81

La Storia:


Il frocio

Camera da letto.
L’uomo legato, prono sul materasso, è vecchio. Avrà una sessantina d’anni. E’ grasso e bianchiccio, dalla fronte al culo, dal ventre molliccio alle cicciute dita dei piedi, dalla pelle celata sotto le unghie di questi ultimi ai frammenti di essa che si intravedono tra l’orribile accozzaglia di peli che ha sulla schiena.
Alle sue spalle, seduto su una sedia, vi è un giovane.
Vestito. Lui sì. Ha i capelli molti corti e la barba incolta. E’ scalzo. E’ sudato. E ha qualcosa stretto tra le mani.
Per terra, tra di loro, vi è un libro.
L’uomo legato si sta svegliando…

Vecchio: Ma… che cosa…?
Giovane: Stai calmo.
Il vecchio cerca di slegarsi, ma più tira a sé le braccia e più la corda si stringe ai polsi, facendogli male.
Vecchio: Ma cosa diavolo hai fatto…? Slegami, slegami subito…
Giovane: Calmati.
Vecchio: Ti ordino di slegarmi immediatamente!
L’altro grida con una voce di una rabbia inaudita:
Zitto! Stai zitto! Ti ho detto di calmarti, ti ho detto! Stai zitto, pezzo di merda! Calmo, devi stare calmo!
L’uomo è ammutolito, spaventato dalla violenza nella voce del giovane, alla quale non sembra affatto abituato. Cerca di voltarsi ma è legato in maniera che non riesce a muovere il collo più di tanto. Sente l’altro ansimare.
Vecchio: Ma perché? Perché mi hai legato?
Giovane: Stai calmo.
Vecchio: Sono calmo!
Giovane: Non gridare, allora! Ti ho detto di stare calmo e zitto!
Il giovane strilla con una veemenza addirittura superiore alla precedente che gela letteralmente il sangue al vecchio, il quale si raggomitola su se stesso, alquanto intimorito. Questi sta per parlare di nuovo, ma si morde la lingua e si impone di fare silenzio, di obbedire.
Dopo un interminabile minuto il giovane posa quel che tiene tra le mani ai suoi piedi e tira fuori un foglio da una tasca. Quindi fa sentire nuovamente la sua voce, leggendo quel che c’è scritto:
Sei il pastore… Sei considerato il successore degli apostoli…
Il vecchio lo interrompe mormorando:
Ma cosa stai dicendo…?
Il giovane stavolta non urla, ma comunque parla con un gelo nella voce che atterrisce definitivamente l’altro:
Mi sembra di averti già detto di stare zitto. Ti consiglio di non interrompermi ancora…
Il vecchio serra le labbra più che può.
Giovane: Oltre ad essere presbitero da almeno cinque anni, ad avere almeno trentacinque anni di età, e a possedere una dimostrata competenza in sacra scrittura, teologia o diritto canonico, i requisiti che ti sono richiesti sono: una fede salda, spiccate virtù umane ed una buona reputazione…
Il giovane fa una pausa e poi ripete, scandendo lentamente le parole:
Una fede salda, spiccate virtù umane ed una buona reputazione…
Vecchio: Non capisco dove tu voglia andare a…
Giovane: A parare? E’ questo quel che stavi per dire?! Capisco che sotto i riflettori tu debba pesare le parole ed essere il più moderato possibile, lucido, diplomatico. Un ipocrita del cazzo, per capirci, che è forse il valore che conosce meglio la tua gente … Ora, però, ci sono solo io che ti guardo, qui, che guardo il tuo culo flaccido, tra l’altro. I tuoi sorrisetti accondiscendenti non ti servono a nulla, caro mio. Qui contano le parole e basta. E tu ed io non possiamo mentirci…



Omosessuali e trans non entreranno nel Regno dei Cieli. La pillola del giorno dopo è un assassinio. Meno grave comprare una rivoltella. La vita va difesa sempre dall'inizio sino alla sua fine naturale.
Parola di Javier Lozano Barragan, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari.

Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.

Mario, un uomo come tanti: 7 dicembre 2009 a Roma.