Lui con Berlusconi lei con Fini: è divorzio

 

Storie e Notizie N. 161

La presunta – finché non arriveranno conferme ufficiali – lite tra il premier Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini, principali fondatori del Popolo della Libertà, è sulle prime pagine di tutti i giornali.
Non è la prima e non sarà di certo l’ultima.
Le divisioni sono un tratto caratteristico della nostra politica, da quando ho memoria.
Si dice che sia il conflitto che dona il vero senso ad una storia.
Se non c’è conflitto, non abbiamo il racconto, non esiste narrazione, non v’è storia da seguire e lo spettacolo non ha motivo di andare in onda.
In questo modo lo share cala pericolosamente, così come gli introiti pubblicitari.
E senza denaro quasi nessuno è disposto a scendere in campo.
Lo scontro, la polemica, la diatriba tra i divi del parlamento come quelli dei reality show o dello sport esclusivamente parlato, sono fondamentali per tenere gli spettatori incollati allo schermo.
E’ un fatto assolutamente necessario, altrimenti fanno altro.
Come scendere in piazza…

La Storia:

I Bianchi sono una tipica famiglia fedele al Popolo della Libertà.
Carlo lavora in banca e fa il mediatore creditizio per conto della Mediolanum.
Ha sempre votato per Berlusconi, ancora prima di lavorare per la sua banca, figuriamoci dopo, quando è entrato a far parte della grande squadra del cavaliere.
Sua moglie Maria è avvocato, ha uno studio ben avviato ed è figlia d’arte.
E’ logico, altrimenti come potrebbe avere uno studio, per giunta ben avviato?
E’ una finiana convinta ma non lo è mai stata completamente della decisione del suo Gianfranco di fondere il proprio partito con quello di Silvio.
Così, ora che si è aperta quella che si presenta come la più grave frattura tra i due leader, la coppia scoppia.
E’ sera, poche ore dopo l’irrequieto pranzo che hanno avuto i due fondatori del PdL.
Carlo entra con fare mandrillo in camera da letto: “Cara Maria...” esordisce appropinquandosi a lei, sfoderando il solito sorriso, per quanto stavolta un po' forzato.
La moglie, chiusa nella sua vestaglia, è in piedi nella stanza e lo gela con tali enigmatiche parole: “Ti comunico che sto per formare un gruppo autonomo.”
E’ sicuramente uno dei modi più originali della storia coniugale per informare il partner della fine di una relazione.
“Ma perché, Maria, aspetta…” osserva il marito angosciato, una volta inteso il messaggio della moglie. “Facciamo passare il weekend… una pausa di riflessione per trovare una soluzione comune…”
A dire la verità questa non è la prima crisi tra i due, ma ogni volta Carlo è stato capace di metterci una pezza.
Stavolta pare non funzioni.
Maria inizia ad elencare tutti i problemi che da tempo va denunciando, primo fra tutti, la leggerezza mostrata ultimamente da parte di Carlo nel fare regalini all’amante, una prostituta leghista di cui si è invaghito.
Quest’ultima, una ninfomane insaziabile, ha addirittura dichiarato di volersi fare tutta la banca di Carlo.
Maria ne ha per tutti, aprendo letteralmente il classico vaso di pandora: “Per non parlare di tua madre – la suocera è una berlusconiana al limite dell’adorazione - che ogni giorno accusa addirittura me di essere una traditrice, se solo oso chiedere di vedere un altro telegiornale che non siano quello di Minzolini o di Emilio Fede… Sappi che non intendo gettare al macero la famiglia e lasciare che a decidere della nostra vita siate tu e quella sgualdrina con la quale ti vedi. Mi avete emarginato. Sulle scelte importanti non vengo consultata, mi hai fatto perdere peso…”
“Ma se sei ingrassata…”
“E’ una metafora, idiota. Guarda, se l'unico modo di ottenere le cose è fare come quella lì…”
“Vuoi metterti a battere?!”
“No, deficiente! Intendo che anche quelle come me sono capaci di travestirsi da lupi!”
Carlo rimane alquanto basito, chiedendosi come la moglie potesse conoscere l’ultimo gioco erotico che aveva fatto con l’amante.
Tuttavia, non si arrende e cerca comunque di placare le acque: “Cara, non fare così… quest’anno abbiamo guadagnato bene, abbiamo avuto un successo enorme… la nostra famiglia viaggerà ancora più veloce e tu… tu ne sarai il motore!”
Un'affermazione che suona come l’ennesima presa in giro per Maria, visto pochi giorni prima, facendo un’improvvisata al marito, lo ha sorpreso a brindare a cena con la focosa amante e addirittura suo figlio – un ragazzo dallo sguardo da cernia e per questo detto la Trota - che una volta guardatolo in faccia si è sentita un po’ meglio, sapendo che non fosse suo.
“Così non si può andare avanti”, ha sentenziato Maria con sguardo glaciale.
Carlo ha comunque ottenuto una tregua di 48 ore.
Nondimeno, le ultime parole scambiate tra i due prima di addormentarsi sono tutto un programma: “Non abbiamo litigato”, ha mormorato il marito spegnendo la luce, “anche perché per farlo bisogna essere in due…”
“Sì…” ha replicato Maria prima di prendere sonno. “Ma per divorziare basta uno solo…”



Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.

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