Ddl intercettazioni legge bavaglio: caro mafioso, la posso intercettare?

 Storie e Notizie N. 183

Da sempre sono persuaso che la vera forza del governo Berlusconi risieda da una parte nella sua abilità nel comunicare se stesso alla gente – con il vantaggio del monopolio televisivo, ovviamente – e dall’altra nell’incapacità di chi lo critica di essere altrettanto efficace.
Ad esempio, prendete il ddl intercettazioni ideato dalla geniale mente del ministro Alfano.
Ieri in commissione Senato è stato approvato un pittoresco emendamento al decreto che dai suoi detrattori viene definito Legge bavaglio.
In sintesi, la modifica votata prevede tra le altre cose: per intercettare devono sussistere gravi indizi di reato; le intercettazioni possono essere eseguite sulle utenze degli indagati o di terzi che, sulla base di specifici atti di indagine, risultino a conoscenza dei fatti per i quali si procede. Le intercettazioni debbono risultare assolutamente indispensabili ai fini della prosecuzione delle indagini e le riprese visive devono essere effettuate in luoghi che appartengono agli indagati o a soggetti che, sempre sulla base di specifici atti di indagine, risultino a conoscenza dei fatti per i quali si procede e, in più, sussistano concreti elementi per ritenere che le relative condotte siano direttamente attinenti ai medesimi fatti.
Ora, prima di dare spazio alla storia che tutto ciò mi suscita – soprattutto la parte in grassetto… - vi invito a notare come tale notizia sia appena presente nel fondo pagina dei maggiori quotidiani.
A mio modesto parere il motivo principale è che alla maggior parte degli italiani non frega nulla se chi indaga intercetti o meno ladri, mafiosi e corruttori.
Calciopoli, quello sì che gli interessa! Le intercettazioni degli arbitri di calcio, dei dirigenti di Inter e della Juventus, quello è il terreno che scotta. Come dire, se spegni Anno Zero protesta una piccola parte del paese, una minoranza, sebbene tenace e vitale. Ma se minacci di chiudere la prova del cuoco…

La Storia:

M: Pronto, chi è?
C: Eccellenza, buongiorno, siamo i carabinieri.
M: E che volete?
C: Mi scusi, è per concordare le intercettazioni…
M: Ah, quella rottura di minchia.
C: Allora, io avrei un prospetto da sottoporle…
Voce fuori campo: Caro, io sono pronta, andiamo?
M: Aspetta un momento, cara, faccio subito… Maresciallo?
C: Sì, sono qui.
M: Mi dica cosa aveva pensato.
C: Allora, se per lei va bene, noi le controlliamo le telefonate i giorni dispari, dalle 18 alle 21…
M: Non si può.
C: Allora facciamo i giorni pari…
M: No, non è un questione di pari o dispari. A quell’ora mia figlia parla con il fidanzato e sa, sono giovani, sono sempre in calore…
C: Capisco. Che ne direbbe allora del primo pomeriggio, ad esempio dalle 14 alle…
M: La fermo subito. Tutti i giorni a quell’ora mia suocera sta incollata alla cornetta per consultare la cartomante. Se dovesse scoprire che qualcuno l’ascolta si arrabbierebbe di brutto e mi creda: non è il caso…
C: Immagino, anche la mia ha un tremendo carattere. Cosa ne dice della mattina?
M: Ecco – abbassando la voce – quello è il momento che mio padre è da solo in casa e si distrae con i telefoni erotici…
C: E non è il caso di spiarlo, giusto?
M: Già.
C: Senta, non ci rimane che la notte. Le va bene dalle 24 all’alba?
M: I giorni dispari, però.
C: Okay, come vuole lei, eccellenza. Allora siamo d’accordo?
M: D’accordo.
Doppio clic.
“Caro…” fa la moglie che ha sentito perfettamente tutta la conversazione. “Ma noi non abbiamo una figlia, mia madre non vive con noi e tuo padre è morto da vent’anni…”
“Giusto, ma tanto i carabinieri la verità non la sapranno mai…”

 

La Notizia: In commissione Senato primo sì al bavaglio.