Piano tagli e sacrifici? Stipendio parlamentari prima


Storie e Notizie N. 188

Lo so e lo premetto: questo è un post banale.
Tuttavia, credo che nel mio paese ci siamo talmente abituati alle ingiustizie da farle divenire cosa normale, ovvia.
Quindi banale.
Allora, se è così banale, perché non siamo tutti e sessanta milioni d’accordo su ciò che lo è?
Su tutti i giornali si annuncia che il nostro governo, sulla scia di altri paesi, si prepara ad attuare un piano di tagli e sacrifici molto duri, come li definisce il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Napolitano chiede che siano sacrifici equi, fatti con senso di responsabilità.
Mi sembra giusto.
Voglio commentare come si esprimono i politici in maniera trasversale quando parla il presidente della repubblica: “Napolitano ha come al solito dimostrato grande senso dello Stato e notevole caratura morale.”
Faccio quindi mie le sue parole e, visto che dobbiamo fare dei sacrifici, chiedo il parere di un nostro concittadino, che vive con uno stipendio che – al suo minimo - in media oscilla dai 270 ai 590 euro mensili…

La Storia:

Mi chiamo Paolo, ho cinquant’anni e sono un operaio agricolo.
Guadagno 590 euro al mese.
Non mi lamento.
Sono fortunato, poiché potrei guadagnare anche meno.
Ho sentito oggi in tv che a causa della crisi dovremo fare dei sacrifici molto duri.
La notizia non mi ha abbattuto particolarmente.
Sacrifici molto duri è il sottotitolo della mia vita.
Tuttavia non mi lamento.
Potrei essere addirittura uno tra i due milioni di disoccupati.
Ho sentito anche che il Presidente della Repubblica ha chiesto che i sacrifici siano equi.
Bene.
Anche a casa mia si fa così.
Quando occorre risparmiare si taglia prima il superfluo.
Con mia moglie è una vita che tagliamo.
Ma non mi lamento.
Potrei essere un giovane precario che, se gli va bene, entra in un call center per guadagnare anche meno di me.
Se bisogna fare sacrifici equi, ho qui buttato giù un piccolo conticino.
Con i numeri c’ho sempre saputo fare, lo diceva spesso mia madre.
I nostri deputati sono 630.
Ognuno di loro – escluse le indennità su spese, telefonate e altro - guadagna al mese 5.486,58 nette con l’aggiunta di una cosiddetta diaria di 4.003,11 euro, sempre mensili.
In tutto fa 9489,69 euro al mese.
Un operaio algerino con cui ho fatto amicizia e che nel suo paese era laureato in economia e commercio – com’è strana la vita – mi ha detto che in Francia i deputati prendono 5.180 al mese.
Ora, dato che abbiamo un debito pubblico di 1800 miliardi di euro e che quello dei francesi è molto minore del nostro, mi sembra equo iniziare a tagliare gli stipendi dei parlamentari.
Perlomeno equiparandolo a quello dei francesi, con senso di responsabilità, come dice Napolitano.
Ci sarebbe un risparmio di 4.309,69 euro per parlamentare, che moltiplicato per 630 fanno 2 milioni e 715.104 euro al mese.
In un anno sono 32 milioni e 581.256,4 euro.
Pensate a quanta povera gente si potrebbe aiutare.
Se mi parlate di sacrifici io sono pronto.
C’è la crisi, ma io non mi lamento.
Potrei vivere in paesi molto più in difficoltà del mio, come quello del mio amico algerino.
Ma se non iniziate a tagliare dai vostri dipendi io non mi lamento.
Mi incazzo di brutto...

 
La Notizia: Sacrifici siano equamente distribuiti.