Picchiato dalla Polizia in video Stefano Gugliotta: lettera di dimissioni
Mala tempora currunt, dicevano i Latini.
Letteralmente vuol dire corrono brutti tempi.
Dal canto mio, nonostante il nero sfondo di questo blog, non sono un pessimista e tantomeno un nostalgico. Non penso affatto di vivere in un periodo così orribile rispetto al passato e so che la storia che ci ha preceduto è stata segnata da momenti molto più tragici, violenti e inumani di quello presente.
Tuttavia, se c’è una cosa che contraddistingue l’oggi credo sia il fatto che a prescindere dalla gravità di ciò che accade, si ha l’impressione che nulla cambi.
Chiamatela assuefazione, dategli il nome che preferite ma questo non prendersi quasi mai la responsabilità di ciò che ci riguarda direttamente è a mio modesto parere un marchio di fabbrica moderno.
E a me non piace affatto…
La Storia:
Questa è la mia lettera di dimissioni.
Mi dimetto, senza se e senza ma.
Perché non ci sono giustificazioni per quello che è successo.
Non esistono motivi personali, difficoltà familiari e psicologiche, non v’è alcuna scusa per azioni del genere.
Qui non si sta parlando di un fallo di frustrazione durante una finale di coppa.
Quelli sono gesti inconsulti che non possono che scandalizzare il presidente Napolitano.
Io non sono presidente di alcunché, sono un uomo come tanti e quelli come me gesti inconsulti li vedono tutti i giorni con i propri occhi, nella vita quotidiana, compiuti anche dalle ultime persone che dovrebbero esserne protagonisti.
Certo, non sarebbe l’ultimo tassello del regno chiamato Paradosso, quello degli operatori umanitari terroristi, per capirci.
Il fatto è che sono stanco.
Sapete qual è l’altra assurda contraddizione di questa farsa chiamata società civile?
Da tempo, ancora oggi i governi di ogni colore continuano ad usare il termine tolleranza per gli stranieri.
Bisogna essere tolleranti verso gli africani, i romeni, i cinesi.
Tolleranti verso gli omosessuali, tolleranti verso chi è diverso da te, accettare l’altro che ti fa paura.
Cazzo, ma io e molti come me non abbiamo mai avuto paura del diverso! Voi ci avete detto che l’avevamo. A me piacciono le donne perché sono diverse da me, mi piacciono i paesi e le culture che non conosco perché sono diverse da me, sono attratto da tutte le persone diverse da me, perché in testa ho un cervello e il cervello, se funziona, cresce e vive quando incontra il nuovo.
In pratica sono anni che mi state dicendo di tollerare ciò che può solo migliorarmi e arricchirmi. Contemporaneamente mi ficcate in gola violenza, corruzione, disonestà e quanto di peggio l’uomo possa fare, opera di cittadini italianissimi e senza neanche chiedermi se mi va di accettarli.
E’ così e basta.
Questo è un infame inganno che non voglio più tollerare.
Lo scrivo qui perché voglio ricordarmelo: io non tollero la violenza, io non tollero gli abusi di potere, io non tollero le ingiustizie, io non tollero le prepotenze.
Non devo.
Ecco perché mi dimetto dai poliziotti che hanno picchiato Stefano Gugliotta.
Se non lo fanno loro, lo faccio io.
La polizia onesta non merita questa gente.
Come non la meritano ragazzi come Stefano.
La Notizia: "Nostro figlio picchiato dalla polizia".
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