Pioggia di euro in autostrada e la crisi è finita

 

Storie e Notizie N. 218

Ieri pomeriggio un tir portavalori si è ribaltato sull’autostrada A14 tra Cerignola e Foggia.
Ne sono fuoriusciti due milioni in monete da 1 e 2 euro.
Ma la notizia non è questa.
E’ quello che di prevedibile pare sia accaduto subito dopo.
A quanto sembra, gli automobilisti presenti si sono gettati sulla pioggia benedetta di denaro letteralmente a mani basse.
Leggo che sono spariti almeno diecimila euro.
Mettiamo che i fortunati – perché, diciamola tutta, in molti consideriamo l’avvenimento come un dono del destino… - siano stati una trentina, diciamo cinquanta, a dire tanto.
Be’, si sono beccati in media 200 euro a testa.
E’ un furto, siamo d’accordo, ma in tempi di crisi, tutto è relativo.
Un incidente e una famiglia come tante in Italia, magari una tra quel 30% che è costretto a risparmiare sul cibo, si ritrova 200 euro in tasca.
Magari per portare un giorno in più al mare i bambini.
Ce ne vorrebbero di più di questi incidenti…

La Storia:

Tutto si svolse nell’arco di una giornata.
Era il 6 luglio del 2010.
Lo chiamarono il vero miracolo italiano.
Un evento straordinario, ovvero una eccezionale concatenazione di fatti unici e irripetibili che in poche ore donò gioia e non solo a milioni di persone.
La vita è ingiusta, si sa, ma ogni tanto va in vacanza anche lei o al gabinetto a fare i suoi bisogni, come preferite, sta di fatto che in quegli attimi le cose possono andare in maniera diversa.
Io c’ero.
Cioè, non ero dappertutto, perché stiamo parlando di molteplici avvenimenti, ma ad uno di questi ho assistito con i miei occhi.
Però di questo ve ne parlo alla fine.
I giornali vi hanno raccontato degli automobilisti fortunati che nei pressi di Foggia si sono imbattuti in due milioni di euro.
Quello è stato solo il preludio.
La vera festa c’è stata il giorno seguente, da nord a sud del paese.
In provincia di Milano, all’ora d’entrata di una delle tante fabbriche che circondano la città del lavoro, gli operai che si accingevano ad iniziare la quotidiana sfacchinata si videro cadere sul capo una scrosciante pioggia di banconote da cento euro, cadute dall’improvviso foro nella stiva di un aereo privato di passaggio.
Uno dei tanti aerei privati che ci passano sopra la testa e che al contrario fanno piovere di molto peggio sulla povera gente.
Neanche un’ora più tardi, in una piazza di Roma, una folla di disoccupati e cassa integrati nell’atto di manifestare pubblicamente la propria inaccettabile condizione ha sentito un insolito rumore.
Un’esplosione, penserete voi.
La solita bomba che va a danneggiare sempre chi protesta più che il protestato.
No, nessuna bomba.
La vita è ingiusta ma, come vi ho detto, quel giorno era in pausa.
Talvolta capitano queste botte di culo.
Potrei dire anche fortunate circostanze, ma botte di culo rende meglio l’idea.
Il rumore che i cosiddetti facinorosi avvertirono fu prodotto dalla contemporanea espulsione di denaro da parte di tutti i bancomat della piazza.
Vomitavano impazziti tutta la loro ricchezza che all’istante non fu più loro.
E forse non lo era mai stata.
Ma l’evento più incredibile ci fu in Sicilia.
Lì il botto ci fu veramente.
Anzi, chiamarlo botto è estremamente riduttivo.
Si trattò di un boato colossale.
E in pochi secondi l’intera isola voltò il proprio sguardo verso l’Etna.
Il vulcano eruttava a cielo aperto, ma non lava.
La lava non ha quel luccicante colore giallo scuro.
Quello è l’oro.
Oro fuso, rovente oro fuso.
In poco tempo un mare sconfinato di gente arrivò ai piedi del vulcano e incurante del calore e delle scosse attinse in quel meraviglioso fiume.
In breve la notizia si sparse e da ogni parte d’Italia carovane di auto, pulman e ogni altro mezzo di locomozione partì per abbeverarsi alla miracolosa fonte di ricchezza.
Padani e non, terroni e non, tutti i cittadini che non ce la facevano ad arrivare alla fine del mese approdarono in Sicilia per godere dei doni del vulcano.
E i Siciliani?
Essi dimostrarono un’immensa generosità e divisero l’oro con chiunque arrivasse.
La vita è ingiusta e so bene che queste giornate accadono solo una volta nella... vita, giusto quando quest’ultima si distrae.
Oppure quando la gente trova il coraggio di unirsi e cacciarla fuori con la forza per fare finalmente un po’ di giustizia.
Ecco, qui io c’ero.



Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.