Annozero, Santoro sospeso 10 giorni: ecco il vero motivo, altro che censura



Storie e Notizie N. 256

Ho appena letto che Michele Santoro è stato sospeso per dieci giorni e privato per lo stesso periodo dello stipendio a partire dal 18 ottobre prossimo.
A quanto pare, il cosiddetto provvedimento disciplinare è stato deciso dal direttore generale della Rai Mauro Masi, a seguito dell’insulto rivolto da Santoro a quest’ultimo – se non erro - nella prima puntata di Anno Zero: “Vaffan… bicchiere!”
Masi ha tenuto subito a specificare che non si tratta affatto di censura: “Il provvedimento non può essere in alcun modo considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica. Santoro si è reso responsabile di due violazioni disciplinari ben precise: l’uso del mezzo televisivo a fini personali e un attacco diretto e gratuitamente offensivo al Direttore Generale…
Che è lui.
Ora, io ho un vizio.
Quando sento qualcuno che parla di sé in terza persona inizio seriamente a dubitare delle sue facoltà mentali.
Tuttavia, devo ammettere che concordo con Masi su un punto: la sospensione di Santoro non ha a che vedere con la censura e la libertà di espressione.
Il punto dolens, il casus belli, la madre di tutti i mali, è lì dove non batte il sole: il bicchiere

La Storia:

C’era una volta un uomo che possiamo chiamare Mauro.
Così, un nome a caso.
Mauro si laureò in giurisprudenza con il massimo dei voti, ma dimostrò subito un notevole interesse per l’economia.
Soprattutto per il proprio bicchiere, come vedrete più avanti.
Gli anni successivi seguì alla Bocconi il corso “Gestione e controllo dell'attività bancaria” e addirittura un master a Washington in "Tecnica e analisi economica" presso l'IMF Institute.
Senza però smettere di pensare a come mettere al caldo il bicchiere.
Nel 1978 finalmente iniziò ad ottenere il primo grande risultato in questo senso: riuscì ad entrare nella Banca d’Italia e con il tempo divenne anche Dirigente.
Eh, se non è un dirigente uno che ha il bicchiere al caldo, ditemi voi chi lo è.
I politici?
E’ vero, concordo.
Difatti, il nostro si mosse con coerenza e nel 1988 cominciò a collaborare con la Presidenza del Consiglio dei ministri come consigliere per la comunicazione economica e poi come direttore dell'ufficio stampa.
Ormai Mauro ce l’aveva fatta a portare il bicchiere nei piani alti.
Da quel momento l’obiettivo divenne mantenercelo e lui si dimostrò subito versatile nello spostare il bicchiere - come si dice - da una poltrona all’altra, anche grazie all’incontro con un personaggio che cambiò definitivamente la sua carriera.
Sto parlando di un appassionato di bicchieri, un vero collezionista.
Finché gli servono, ovviamente, perché quando non ne vede più l’utilità e anzi iniziano a dare problemi li frantuma senza rimpianti.
Cosicché, Mauro, grazie anche a costui, divenne negli anni membro del comitato per la politica dell'informatica e delle telecomunicazioni, Capo del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, vice presidente del comitato per un codice di autoregolamentazione su TV e minori, Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri e Capo di Gabinetto del Vice Presidente del Consiglio dei ministri in ben due mandati del collezionista di bicchieri di cui sopra.
Il resto è storia nota.
Nel 2009 Mauro è stato nominato direttore generale della televisione pubblica di un bizzarro paese, di recente indicato come 74esimo nel mondo e ultimo in Europa nella classifica sul divario di opportunità tra uomini e donne.
Inoltre dal 2010 è direttore di altri due canali cosiddetti di stato.
Come dire, altro che bicchiere, abbiamo a che fare con un bicchierone, qui.
Eh, perché stiamo parlando del direttore generale di una televisione pubblica in cui ci lavorano da tempo immemore migliaia di persone che hanno dato come minimo il bicchiere per tale privilegio.
Ora, veniamo al fatto: in una trasmissione chiaramente critica nei confronti di tale situazione e soprattutto del nostro protagonista, il conduttore ha espresso la sua contrarietà inviando all’interessato tale espressione: “Vaffan… bicchiere!”
Come risposta, Mauro ha sospeso il conduttore per dieci giorni.
Scusate, ma è il minimo che ti puoi aspettare da chi considera il proprio bicchiere la cosa più importante…



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