Fazio e Saviano, venite via con me dalla Rai: - soldi + libertà e coerenza

 
Storie e Notizie N. 260

Leggo stamani dell’ennesima querelle intorno ad una trasmissione che, perlomeno nelle anticipazioni, promette scoppiettanti exploit prevedibilmente scomodi per la dirigenza e soprattutto per chi ha composto quest’ultima.
Stavolta si tratta di Vieni via con me, un ciclo di quattro puntate condotte da Fabio Fazio e con ospite fisso Roberto Saviano.
Sul prezioso, anzi, decisivo contributo di marketing che il più o meno presunto tentativo di censura regala agli eroi catodici ho già scritto e non intendo tediarvi tornandoci.
Se tutto ciò non bastasse, è sufficiente che Repubblica pubblichi un’intervista all’autore di Gomorra in cui questi dichiara che in Rai hanno paura dei contenuti che lui e Fazio racconteranno per attirare l’attenzione del grande pubblico.
Per la cronaca, quest’ultima incandescente serie di preliminari all’amplesso da record di ascolti, si infiamma sui cachet di alcuni ospiti della prima puntata, tra cui Benigni, considerati dai capi Rai troppo elevati.
Ora, io capisco e accetto tutto.
Cioè, non capisco tutto in assoluto, ho i miei limiti e vi assicuro che sono enormi.
Dico tutto nel senso delle regole del gioco, anzi, delle sue parti.
Da un lato c’è chi è costretto ad alzare la voce e mettere bastoni tra le ruote.
E’ insito nel personaggio, scritto e sceneggiato per quell’unica ragione.
Dall’altro, i coraggiosi e illuminati artisti, personificazioni bidimensionali della resistenza televisiva, devono altrettanto dimostrare di lottare strenuamente per raggiungere il proprio obiettivo.
Andare in onda?
No, quello è il minimo.
Il vero obiettivo è lo stesso che preme ai loro detrattori: lo share.
Tuttavia, il punto di questo post è un altro: nessuno obbliga nessuno ad andare in Rai.
Come del resto su ogni altra rete.
Lo pensavo prima di Raiperunanotte e lo penso ancora di più dopo quello che è stato uno straordinario precedente.
Chi ha i mezzi e la popolarità sufficiente può fare lo stesso ottima informazione alternativa con grande pubblico.
Sicuramente si guadagnano molti meno soldi.
Ma la libertà e soprattutto la coerenza che conservi intatte non hanno prezzo…

La Storia:

Cari Fazio, Saviano, Benigni, Paolo Rossi eccetera,
venite via con me...
Anzi, con noi.
Siamo in tanti, qui, più di quanti potete immaginare.
Cosa?
Per andare in Mediaset?
Ho detto venire via, non spostarsi nella stanza a fianco.
Una stanza dello stesso palazzo, tra l’altro.
La7?
No, non ci capiamo.
Con tutto il rispetto… cioè, diciamo simpatia, va’, per Mentana e soci, quando dico via dalla Rai intendo via da ciò che infetta la TV di oggi e forse anche di ieri.
E’ una brutta malattia e la conosciamo tutti.
I sintomi sono ormai segni comuni.
Compromessi da accettare e interventi da limare, copioni controbollati da seguire ed esigenze d’orario da rispettare, direttori di rete da accontentare e contributi commerciali da sostenere, palinsesti da organizzare e, diciamola tutta, giganteschi rospi da ingoiare.
C’è solo una cura, ma ha un prezzo.
Un prezzo alto, me ne rendo conto.
Non c’è da sborsare nulla, in verità, ma quando si guadagna molto di meno è come se si pagasse qualcosa, non è vero?
Ma ve lo potete permettere questo sacrificio, lo so io e lo sapete anche voi.
Ci vuole coraggio.
Sì, lo so che voi siete già quelli coraggiosi.
Quello che io vi chiedo – è forse non solo io – è di esserlo un po’ di più.
Credetemi sulla parola.
Esiste un mondo che si chiama non a caso world wide web.
E’ aperto a tutti e a tutti offre gratuitamente attenzione.
Talvolta la dona ad un pazzo come il sottoscritto, figuriamoci a delle star come voi.
Venite via con noi.
Vedrete che troveranno molta più difficoltà a fermarvi.
Soprattutto nessuno potrà sporcare la purezza delle vostre parole con il lordo dei vostri cachet...



Spettacolo a Roma venerdì 29 ottobre

Storie e Notizie: storie, frutto della mia fantasia, ispiratemi da notizie dei media.