Discorso Berlusconi Senato: ecco il vero patto con i moderati...



Storie e Notizie N. 297

Tra oggi e domani si gioca molto del presente e soprattutto del futuro Berlusconiano.
Il che vuol dire di tutto il nostro paese, visto lo stato di dipendenza dal potere del presidente del consiglio in cui ci troviamo oggi, in questa cosiddetta democrazia.
Il premier ha parlato per circa mezz’ora e come al solito ha detto molte cose.
Un giorno lessi da qualche parte che allorché l’uomo di potere si ritrovi a parlare in pubblico, c’è sempre qualcuno in particolare a cui sta inviando le proprie parole.
Per quanto si tratti di un monologo istituzionale, ecumenico, esiste sempre un destinatario preferenziale.
A mio modesto parere, il senso del discorso di Berlusconi si riduce all’invito per un patto di legislatura proprio a quest’ultimo…

La Storia:

"Onorevoli senatori, come avete potuto ascoltare, come potete vedere, la nostra posizione è chiara, e a questo punto chi ha più responsabilità la deve dimostrare. Per parte mia, considero mia responsabilità non trascurare ogni possibilità di dialogo con l'opposizione. È mia responsabilità ricomporre e rinnovare l'alleanza di tutte le forze moderate che sono state all'origine del nostro impegno politico e che oggi ritroviamo, oltre che nel Popolo della Libertà, nella Lega, nel Fli e nell'Udc, l'unità dei moderati italiani. Questo patrimonio storico e politico è il frutto più prezioso di questa fase e - consentitemi di sottolinearlo - del mio personale e ultradecennale impegno politico. L'unità dei moderati italiani è un patrimonio inestimabile e nessuno può essere così irresponsabile da distruggerlo volontariamente o involontariamente. Non dobbiamo mai dimenticare che il popolo dei moderati è davvero un popolo unito che condivide gli stessi valori e la stessa visione del futuro, che condivide la stessa visione della libertà, della persona umana, della patria, della famiglia, del lavoro e dell'impresa. Quando parliamo del futuro dei moderati, dobbiamo sempre ricordarci che prima viene il popolo dei moderati, prima vengono le nostre donne e i nostri uomini e solo dopo vengono i partiti e i loro leader: in una democrazia è il popolo che sceglie i leader e non sono i leader che scelgono il popolo! Sono convinto che le difficoltà e le divisioni interne, che sono insorte non siano affatto insormontabili. Devono tornare a prevalere il buon senso ed il senso della misura. Questo è quanto il popolo dei moderati ci chiede. Non ci chiede di dividerci: ci chiede di unirci per il bene dell'Italia. A tutti i moderati di questo Parlamento propongo quindi un patto di legislatura per garantire coerenza e continuità con il programma elettorale e con le scelte condivise, rinnovando quello che c'è da rinnovare nel programma e nella compagine di Governo. Decidiamo insieme quale sia la strada e quale sia lo strumento più indicato. Onorevoli senatori, oggi non è in gioco la persona del Presidente del Consiglio; oggi è in gioco la scelta tra il proseguimento di un progetto di cambiamento e la restaurazione ovvero il ritorno all'indietro, il ritorno a quei vizi tradizionali della politica che sono all'origine dei problemi di cui ora soffre l'Italia. Il nostro Paese ha bisogno di stabilità e di governabilità, condizioni indispensabili per realizzare quelle riforme di cui vi è urgente necessità. Garantire oggi la stabilità è la prima condizione per mettere al sicuro gli interessi del Paese e cercare di comporre l'area moderata. Se il Governo otterrà la fiducia da domani lavoreremo per questa finalità, per ricomporre l'area moderata, per allargare quanto possibile l'attuale maggioranza a tutti coloro che condividono i valori e i programmi dei moderati, a partire da chi si richiama alla forza politica più forte in Europa, alla grande famiglia della democrazia e della libertà che è il Partito del Popolo Europeo. Lavoreremo anche per rafforzare la squadra di Governo e sono fermamente convinto che alla fine la ragionevolezza e la responsabilità vincono sempre sull'irragionevolezza e sull'irresponsabilità. Sono convinto che il bene comune prevale sempre sugli egoismi interessati e che per questo - penso - andremo avanti e continueremo a lavorare nell'interesse di tutti. Se questo non dovesse avvenire sono certo che, quando verrà il momento, il popolo italiano, dal quale questo Governo e questa maggioranza hanno avuto un chiarissimo mandato ed una piena legittimazione a guidare il Paese, saprà valutare con buon senso e giustizia i meriti e le responsabilità".

Da cui le fondamentali domande:
Chi sono veramente i moderati a cui fa riferimento?
Qual è il popolo dei moderati che afferma di condividere valori come la famiglia?
Chi sono questi moderati che chiedono a Berlusconi e ai suoi di rimanere uniti?
A me viene in mente una sola parola e anche questa inizia con m e finisce con i.
Guarda caso, nella prima Repubblica chiedevano alla Democrazia Cristiana le stesse identiche cose…


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