Eclissi luna e solstizio: nel buio Berlusconi scompare



Storie e Notizie N. 303

Oggi, 21 dicembre 2010, è un giorno che verrà sicuramente ricordato per alcuni motivi.
Per esempio, in molti sapranno che all’1:33 negli Stati Uniti (alle 5:33 secondo il cosiddetto UT-Universal Time) è iniziata l’ultima eclissi lunare di quest’anno, che è terminata alle 5.01, sempre per gli americani.
Ma oggi cade anche il solstizio di inverno, data in cui l'asse di rotazione della Terra raggiunge il massimo valore di declinazione negativa (aggiornamento doveroso grazie al prezioso commento di Roberto Laguzzi).
La coincidenza dei due eventi rende quello odierno il giorno più buio da 400 anni a questa parte.
Difatti, lo stesso fenomeno risale al 21 dicembre del 1638.
Nel buio, tra le altre cose, si dorme.
Quando si dorme, spesso si sogna.
E quando si sogna, talvolta si ha la fortuna di fare un bel sogno.
Io ho sognato che con la luna scomparisse anche Berlusconi.
Ed ecco…

La Storia:

Nel cuore della notte di questo 21 dicembre mi sono svegliato di soprassalto.
La luce della luna era sparita.
La luce della luna era sparita e con lei la luna stessa.
Non ho avuto alcuna paura.
Non ho mai avuto veramente paura del buio.
Mentre ho imparato a diffidare di quel che i miei occhi vedono, nel tempo è cresciuta in me una rassicurante consapevolezza: c’è n’è molti di più di pericoli illuminati che di oscuri nemici.
E poi il buio ti dona qualcosa di enormemente prezioso.
Tutto quel che immagini nascosto all’interno è frutto solo della tua fantasia.
Non può far male davvero.
Così mi sono riaddormentato e ho fatto un sogno.
Il sogno più bello degli ultimi quindici anni.
Insieme alla luna è scomparso anche lui, Silvio Berlusconi.
Non nel senso di disperso.
Ve lo immaginate Chi l’ha visto dedicato al premier, con ospiti la Gelmini e Bondi in lacrime e Vespa collegato in diretta a invocarne la santità dallo studio di Porta a Porta?
Sarebbe un incubo, altro che sogno.
No, la mia è una meravigliosa visione, poiché nell’Italia in cui mi sono risvegliato l’attuale presidente del consiglio non è mai nato.
Non è sceso in campo nel ’93.
Non c’è stata Forza Italia prima e nemmeno il Popolo della libertà poi.
La Mondadori non è sua, perché non esistendo non ha potuto comprarla.
Ci pensate a cosa significhi tutto ciò?
Uno di sinistra pubblica con Mondadori e nessuno può tacciarlo di incoerenza, come accade oggi.
L’incoerenza della sinistra è o non è uno dei suoi più grandi punti deboli?
Certo, nessuno è obbligato a pubblicare con Mondadori, ma questa è un'altra storia.
Nel mio sogno non ci sono stati editti bulgari e sulla Rai vediamo Luttazzi e la Guzzanti.
Nel mio sogno Enzo Biagi è ancora vivo, perché sono convinto che se non fosse stato trattato in quel modo, probabilmente sarebbe ancora con noi, a raccontarci i fatti del giorno.
Perfino Monicelli, vivendo in un'Italia totalmente diversa, forse, chissà, avrebbe preferito rimanere ancora un po’.
Nel mio sogno, senza Silvio, non c’è neppure Mediaset.
Quindi non esiste robaccia diseducativa come Studio Aperto e Amici di Maria de Filippi o come cappero si chiama, per dirne due a caso.
Nel mio sogno Emilio Fede ha dovuto cercarsi un vero lavoro.
E con lui, anche Alfano, Schifani, Previti e Dell’Utri.
Oppure, restare a fare quello che facevano prima, con tutti i rischi del caso.
Nel mio sogno Fini deve trovare il modo di affermare le cose che dice oggi con al fianco statisti come La Russa e Gasparri.
Nel mio fantastico sogno non abbiamo mai avuto ministri della Lega Nord, perché non hanno trovato nessuno talmente senza scrupoli da affidare una tale responsabilità ad una simile accozzaglia di individui.
Nel mio sogno la sinistra non ha più Berlusconi intorno al quale dividersi od unirsi a seconda delle stagioni, ma una sola ed unica strada: essere di sinistra.
Oppure no.
Senza ma anche.
Nel mio sogno l’Italia non è il paradiso.
E’ un paese come tanti, con i suoi problemi e le sue contraddizioni, con la disoccupazione, il traffico, il maltempo, ecc.
Ma è un paese dove non esiste un uomo così potente da riuscire a far vergognare milioni di abitanti di esserci nati…



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