A Roma Gianni Alemanno: il sindaco che azzera gli altri quanto sbaglia lui

Storie e Notizie N. 306

Avete presente Gianni Alemanno, il sindaco di Roma?
No, perché io lo conosco in quanto vivo nella capitale, ma magari voi ne avete sentito parlare solo grazie ai giornali o in tv.
Alemanno...
Quello che è finito nella bufera per lo scandalo di parentopoli tra Ama, Atac e tutte le clientele del Campidoglio.
Dai... quello che nel recente sondaggio relativo alla popolarità dei primi cittadini nostrani, realizzato da Il Sole 24 Ore, è arrivato 73esimo, perdendo il 50% del gradimento rispetto all’anno precedente.
Ebbene, leggo che a fronte di questi brillanti risultati, come risposta ha deciso di azzerare la giunta comunale.
Il governo Berlusconi approva: “Abbiamo preventivamente condiviso la decisione presa dal Sindaco Alemanno di azzerare la Giunta per rilanciarla”, ha dichiarato Cicchitto, il capogruppo del PdL alla Camera.
Scusate, ma c’è qualcosa che mi sfugge.
E non è una bazzecola, poiché trattasi della logica, la semplice logica, degli eventi.
Chissà, magari il seguente racconto potrà aiutarmi a comprendere meglio il senso di tutto ciò…

La Storia:

C’era una volta un paese illogico.
Nel resto del mondo una sua logica c’era.
Non perfetta, ma un minimo di coerenza la trovavi.
Che so, accadeva che in Kenya, il Ministro dell’Industria si dimetteva per un'accusa di corruzione in uno scandalo di importazioni di automobili.
Solo un'accusa, sia ben chiaro, non c’era ancora alcuna condanna.
Nel paese illogico, invece, succedeva ben altro.
Prendiamone una a caso.
Il sindaco della capitale del paese si rendeva conto – e i cittadini con lui – che nella gestione della città c’erano stati degli errori?
Diciamo pure grossi errori?
Il sindaco azzerava la giunta.
Sì, lo so, capisco il vostro stupore.
E’ come se un presidente comprasse una squadra di calcio, l’allenatore scegliesse i giocatori da mandare in campo e la squadra finisse in serie B.
E il mister cosa fa?
Dice che ci sono stati degli sbagli e chiede al presidente di licenziare tutti i calciatori e comprarne di nuovi.
Non vi convince questo paragone?
Eccovi questo:
E’ come se un chirurgo operasse un paziente e questi morisse sotto i ferri.
E cosa fa il dottore?
Da la colpa all’equipe che gli passava il bisturi e i vari attrezzi e ne chiede il licenziamento immediato.
Neanche questo vi piace?
E’ come se un cuoco preparasse una cena in un ristorante e allorché il pasto non fosse gradito ai commensali accusasse gli ingredienti.
Ve lo immaginate?
“Azzeriamo tutta la dispensa! Via il sale, il rosmarino e l’olio d’oliva!”
Ma questo era il paese illogico e allora tutto torna, sebbene al contrario.
Ecco perché mi trovo addirittura a leggere di Bertolaso come possibile vice sindaco…



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