EG8 Digital Forum: Sarkozy e la presunzione dei topi

Storie e Notizie N. 380

L’orrendo presidente transalpino, incredibilmente marito di Carla Bruni, ha aperto ieri il primo EG8 Digital Forum, da lui stesso ideato. La motivazione, che potete leggere dettagliatamente sul sito dell’evento, è in breve invitare i cosiddetti leaders del mondo a riflettere e confrontarsi sul futuro di Internet – come da titolo del convegno – in continua crescita.
All’inizio dei lavori, ha accolto gli invitati con un monologo ulteriormente esplicativo delle ragioni dell’improcrastinabile riunione, dando ennesima prova che questi signori, per quanto ricchi, potenti e dotati di strumenti illimitati, non hanno alcuna capacità di comprendere cosa sia effettivamente la rete.
Date un’occhiata a quel disarmonico presuntuoso omino con l’indice puntato:


E, senza cambiare quasi una virgola del suo reale discorso inaugurale, leggete…

La Storia:

C’era una volta un topo.
Un piccolo topo.
Un malforme minuscolo topo con la erre moscia.
Un topo estremamente pieno di sé.
Candidamente pieno di sé, essendo convinto che l’avvenente topina sua compagna l’avesse scelto per la sua bellezza.
L’ingenuo sorcio chiamò a raccolta tutti i suoi amici, tra coloro che ovviamente riteneva al suo stesso rango.
Ovvero, altrettanto insignificanti e immotivatamente boriosi topini.
Li condusse sulle rive del mare.
Anzi, mi correggo.
Sulle rive dell’oceano.
Quel giorno era calmo.
E’ ovvio.
Altrimenti, i topi non avrebbero avuto il coraggio di avvicinarsi.
Tuttavia, seppur in fase di rilassamento, chi conosce l’oceano sa che anche in quegli attimi le onde che incessantemente accarezzano la terraferma e ritornano sui propri passi non sono proprio come quelle del mare.
L’oceano è pericoloso anche quando è calmo, mi disse un giorno un vecchietto a Claouey, simpatico paesino sul golfo di Arcachon.
Il nostro, a capo della buffa comitiva, raggiunse l’ultimo lembo asciutto di sabbia, a pochi centimetri dal punto più vicino alla terra raggiunto dall’acqua delle onde e volgendo le spalle all’oceano iniziò il suo discorso: “Amici, questa è un’occasione unica per incontrarci, con la speranza che divenga un appuntamento annuale. In questo modo possiamo sapere cosa state facendo e voi potete sapere cosa pensiamo…”
I sorci, alquanto preoccupati dall’enorme quantità d’acqua dietro l’incauto oratore, si guardarono perplessi, chiedendosi di cosa cappero stesse parlando.
Abbiamo bisogno di parlare con voi”, proseguì lui. “Abbiamo bisogno di conoscere le vostre esperienze, le vostre speranzee voi dovete conoscere le nostre 'regole' e le nostre 'linee rosse'.”
In quel momento, un topino fece al suo vicino, ovviamente a bassa voce: “Spero non penserà di imporle all’oceano le sue regole e linee rosse…”
“Eh”, fece l’altro, “non c’è riuscito con le formiche, figuriamoci con le onde alte sei metri…”
I sogni di ieri”, continuò il topo dopo aver lanciato un’occhiata severa ai due distratti, “sono diventati realtà e l’universo di possibilità cresce ogni giorno più ampio intorno a noi…”
“Qui quello che sta crescendo è solo il livello dell’acqua…” osservò spaventato uno dei due commentatori di prima.
Accortisi anche gli altri, tutti insieme indietreggiarono di un passetto.
Il topo parlatore non se ne accorse, poiché era ormai vittima della nota febbre del tappo megalomane, ben conosciuta anche dalle nostre parti.
Si tratta di un ormai diffuso male il quale colpisce le creature di bassa statura che arrivano a godere letteralmente ascoltando solo la propria stessa voce.
Così si lasciò andare ad un trascinante monologo: “Democrazia e diritti umani sono stati rafforzati, gli Stati sono stati indotti ad una maggiore trasparenza e, in alcuni paesi, popoli oppressi hanno il potere di fare sentire la loro voce e di agire collettivamente in nome della libertà. L’oceano è stato una rivoluzione che ha cambiato la percezione del tempo, del mondo e della storia…”
I topini, vedendo ciò che lui non poteva scorgere alle sue spalle, arretrarono ancora.
Tuttavia”, proseguì lo sprovveduto ratto, “all’oceano non può essere permesso di diventare un universo parallelo o un sostituto della democrazia tradizionale…”
In quell’istante tutti i ratti, con gli occhi spalancati per il terrore, trasformarono la prudente retromarcia in una vera e propria fuga, comunque ignorata dal topo, ormai completamente vittima della febbre di cui sopra: “Noi, noi siamo i guardiani legittimi delle nostre società e non dimenticatelooo…"
E l’arrogante, deforme ed esile topo, seguito dall’eco delle sue 'o', venne travolto da un’onda.
Una piccola onda, niente di eccezionale.
Una onda che non farebbe paura nemmeno ad un bimbo di un anno.
Ma si sa.
Per quanto grande sia, malgrado si convinca di essere una stella, basta un soffio per far scoppiare una bolla di sapone…