Maestra messicana canta più forte dei proiettili
Storie e Notizie N. 383
“La maestra d’asilo Martha Rivera Alanis, facendo cantare venerdì i suoi bambini durante la sparatoria nel polo industriale di Monterrey, ha dimostrato eccezionale coraggio civico.”
Queste parole sono state impresse in un attestato ufficiale dal governatore dello Stato del Nuevo León, che si trova nella zona nord-occidentale del Messico…
La Storia:
E’ venerdì.
E’ finalmente venerdì.
E’ finalmente venerdì.
E’ venerdì ed è l’ultimo giorno di lavoro, almeno per questa settimana.
Non fraintendetemi, mi piace ciò che faccio.
Ma non mi sono presentata, scusate…
Mi chiamo Martha e sono una maestra.
Una maestra d’asilo.
Lo so quello che pensate.
Che una maestra d’asilo non è una vera maestra.
Una di quelle che possono interrogarti.
Una di quelle che possono metterti le note.
Una di quelle che possono bocciarti.
Sarà.
Io so solo che tutto questo ha a che fare con la paura.
La vita, non la scuola, mi ha insegnato che la paura è come una benda sugli occhi.
E quando hai una benda sugli occhi non puoi far altro che stare seduto al tuo posto, dietro il tuo banco, senza correre mai il rischio di distrarti e volgere il capo verso l’ignoto mondo al di là della finestra.
Quell'ignoto mondo in cui, volenti o nolenti, ne facciamo tutti parte.
Io non ho paura.
Quando arrivo in aula e vedo arrivare i primi bambini, non dimentico che io stessa, come ciascuno di loro, facciamo parte di quello stesso mondo.
Io non ho e non devo aver paura di loro.
Nè di me.
Per questo desidero che chiunque entri nella mia classe la lasci fuori, quella paura.
Ma voi direte che queste sono tutte chiacchiere.
Che è facile parlare così per una maestra d’asilo.
Una che non è una vera maestra.
Una che passa quasi tutti i giorni dell’anno in compagnia di bambini di massimo cinque anni.
Una che vive nel mondo dei giochi e delle favole.
Giochi, favole e canzoncine.
Sì, canzoncine, avete presente?
Quelle strofette simpatiche e quegli allegri ritornelli che, quando i figli e nipoti le imparano, i grandi sono così contenti di applaudirli.
Li guardano con tenerezza, invidiando la loro semplicità.
Peccato che molti di loro scambino quest’ultima per una infantile debolezza.
Se sapessero che quella preziosa capacità di mostrare e preservare la propria leggerezza, nonostante l’urlo dell’ottusa violenza si erga intorno a noi, rappresenta la più matura delle doti umane.
Ma queste sono solo parole, giusto?
E allora ecco qualcosa per chi ha occhi assetati di prove...