Growing a Better Future: un altro futuro è possibile
E possiamo costruirlo insieme…
Storie e Notizie N. 384
“Another future is possible, and we can build it together”: è proprio questo il recente messaggio alla base della campagna “Growing a better future” (Coltivando un futuro migliore), ad opera della Oxfam (Oxford Commitee for Famine Relief, Comitato di Oxford per combattere la fame), associazione di 14 ONG dal 1942 impegnate in più di 100 paesi per debellare ingiustizia e povertà nel mondo.
Così, mentre all'ultimo G8 Berlusconi raccontava ad Obama dei giudici comunisti, quest’ultimo si preoccupava di firmare a distanza e prolungare il 'fondamentale' Patriot Act per proteggere gli americani dal terrorismo e Sarkozy tentava disperatamente di coinvolgere gli altri leaders nel suo ingenuo tentativo di imbrigliare il web, qualcuno lavorava su una relazione a dir poco allarmante…
La Storia:
C’era una volta un pianeta del sistema solare.
Facciamo che non sia la terra.
Immaginiamo che non sia il nostro pianeta.
Tanto, è così che facciamo ogni giorno.
In quel mondo, che tanto non è il nostro, mentre la notizia più cliccata del momento riguardava il cosiddetto lato b di Pippa Middleton, i sussidi per le energie rinnovabili ammontavano a 57 miliardi di dollari rispetto ai 312 miliardi per i combustibili fossili.
In quel mondo, lontano da noi, la spesa per i biocarburanti era pari a 20 miliardi di dollari all’anno.
In quello strano mondo su nel cielo fu calcolato che solo tre marchi nel business dell’agricoltura – Cargill, Bunge e ADM – controllavano il 90% del commercio del grano.
In quell’inumano pianeta extraterrestre solo il 40% dei dollari pagati per gli aiuti sul cibo dai contribuenti statunitensi (non i nostri, quelli sono eroi, ci hanno salvato prima dai tedeschi, poi dai comunisti ed oggi da Bin Laden) erano effettivamente spesi per comprarlo e magari dare da mangiare a più di tre milioni di creature affamate.
Creature aliene, eh? Mica esseri umani come noi.
Sempre su quel - ormai possiamo dirlo - egoista pianeta tra il 1983 e il 2006 la quota dell’agricoltura in aiuti calò dal 20,4% al 3,7%, mentre il supporto degli stati più ricchi alla propria industria agricola salì fino a 79 volte il sostegno ai paesi poveri.
Paesi il più delle volte impoveriti da loro.
In quei medesimi stati ricchi, i cittadini gettavano ogni anno un quarto del cibo che compravano.
In uno di essi, gli Stati Uniti di quel pianeta, il 40% delle colture di mais finiva nei serbatoi di gas invece che negli stomaci.
In quell’assurdo mondo, 4 abitanti su 5 erano privi di protezione sociale.
In più della metà dei paesi maggiormente industrializzati, oltre il 50% delle persone era in sovrappeso.
E nel 2010 quasi il 40% degli appelli all’emergenza da parte delle Nazioni Unite non furono ascoltati.
Che razza di mondo è questo?
Che razza di esseri ci vivono?
Mi auguro proprio che cerchino di cambiare questa situazione.
Nel frattempo, speriamo che non ci invadano…