Condono edilizio fiscale 2011 spiegato a mio figlio

Storie e Notizie N. 441

La Storia:

Come è già accaduto altre volte – il cui riepilogo troverete in calce a questo racconto – Mario si ritrova anche oggi a spiegare al figlio Paolo, il quale ha sette anni, parole e definizioni apparentemente complicate…

“Papà?”
Nessuna risposta.
“Papà…?!”
Idem come sopra.
“Papà!” esclama a voce alta il bambino, riuscendo finalmente a distogliere il padre dal tg1.
Quest’ultimo fissa il figlio e riconosce immediatamente quello sguardo.
Sono occhi assetati di risposte, ineludibili oltre ogni immaginazione.
Cosicché, Mario non si limita ad ammutolire lo schermo con il tasto apposito sul telecomando: spegne tutto, immagini, audio e qualsiasi altra influenza catodica.
Ci mette un po’ ma l’uomo non dimentica che l’ascolto di suo figlio viene prima di ogni cosa, figuriamoci di Minzolini.
“Dimmi tutto, Paolo…”
“Papà, cosa vuol dire condono?”
Mario come al solito si prende il tempo per riordinare le idee.
E’ ormai avvezzo a queste interrogazioni e specialmente alla necessità di essere il più possibile chiaro e semplice.
“Allora, prima di tutto ti dico che la parola condono viene dal verbo condonare.”
“Cosa significa?” fa il piccolo, che ha definitivamente accantonato il solito disegno che aveva iniziato seduto sul tappeto ai piedi del padre.
“Condonare? E’ facile. Condonare è… è come perdonare qualcuno che ha fatto qualcosa di male evitandogli la punizione…”
“Ah…” fa Paolo con un’espressione molto attenta. “Ma la tv diceva che il governo vuol fare un condono fisc… qualcosa così…”
Fiscale, condono fiscale. La parola fiscale viene da un’altra, fisco. Il fisco è formato da quelle persone che si occupano di far pagare le tasse ai cittadini…”
“Cosa sono le tasse?”
Mario sospira ma sa che non può più tirarsi indietro.
“Le tasse sono i soldi che tutti quanti i cittadini devono pagare per il bene di ognuno di noi, per aver cura delle cose che sono di tutti. Ad esempio servono per costruire le strade e aggiustarle quando si rompono…”
“Come i bagni a scuola?”
“Esatto, come i bagni a scuola. Ora, con il condono fiscale si perdonano quelli che le tasse non le hanno pagate.”
“Ah…” fa nuovamente Paolo. “E cos’è il condono edizio?”
“Vuoi dire edilizio. E’ più o meno la stessa cosa. Con il condono edilizio si perdonano quelli che hanno costruito dove non potevano. Hai presente quei brutti palazzi enormi vicino alla spiaggia dove andiamo sempre?”
“Sì…”
“Ecco, grazie a questo condono, chi ha fatto quella schifezza viene perdonato.”
“Ah…” ripete ancora Paolo.
Il bambino riflette tra sé per quasi un minuto ed esattamente nel momento in cui Mario sta per riprendere il telecomando e riaccendere la tv, richiama la sua attenzione: “Papà…”
“Dimmi…”
“Non capisco…”
“Che cosa?”
“Cioè, ho capito cos’è il condono, però…”
“Però cosa?”
“Perché il governo vuole perdonare le persone che non si comportano bene?”
“Bella domanda!” fa il padre con un pizzico d’orgoglio. “Il governo, il nostro governo, dice che lo fa per aiutare il paese, per aiutare la gente…”
“No, papà…”
“Perché?”
“Così non aiuta tutta la gente ma solo quelli che fanno le cose che non si fanno…”
“In effetti…”
“Perché invece non danno un premio a quelli che hanno pagato le tasse e che non costruiscono i palazzi sulla spiaggia? Non sarebbe più giusto?”
“Hai ragione…”
Paolo esita un istante e poi, prima di riprendere a disegnare, borbotta quasi tra sé: “Sembra che per avere un premio sia meglio comportarsi male…”


La Notizia (La Repubblica): Berlusconi insiste sul doppio condono.