25 aprile 2012 Festa liberazione: eroi son brutti e morti

Storie e Notizie N. 577

Gli eroi

Gli eroi non sono mai tali per il loro tempo.
In ogni giorno, ora e minuto della loro coraggiosa esistenza sono sempre lì, a lottare per salvare qualcuno o qualcosa a rischio della loro stessa vita, contro tutto e tutti.
Perché gli eroi sono sempre soli, nel momento del bisogno, e circondati da ammiratori e idolatri laddove di questo bisogno non v’è n’è più alcuno.

Gli eroi non sono mai belli per il mondo che li circonda.
Non sono belli, bensì meravigliosi per una madre, per un figlio, per una moglie e tutti coloro che conoscono la posta messa da loro in gioco. Il resto della gente si guarda bene dall’avvicinarsi, guarda le loro gesta da lontano, al sicuro e li squadra con mal celato astio, poiché quelle gesta non fanno altro che esaltare la loro codardia.

Gli eroi non sono mai giovani e neppure vecchi.
Gli eroi sono riconosciuti come tali solo da morti e neanche tutti. In tanti non aspettano altro. I nemici, è ovvio, ma anche i nuovi amici, quelli dell’ora rigorosamente ultima. Arriva la notizia del decesso e allora sono tutti sul carro, in piedi sul podio con la mano sul cuore, in chiesa a lacrimare contriti e in piazza con la faccia del prode stampata sulla maglietta d’ordinanza.

Eppure, gli eroi esistono anche ora, in questo momento.
Sono intorno a noi, gente comune, che combatte quotidianamente nel silenzio assordante della società stessa a cui hanno dedicato ogni cosa.
Sarebbe veramente uno straordinario sogno realizzato se almeno uno di essi venisse ricordato in vita.
Ecco perché se per voi gli eroi son tutti giovani e belli, o siete dei bambini oppure non ne avete mai conosciuto uno.
Da vivo.

PS: Queste parole non sono giammai riferite al verso della nota canzone di Francesco Guccini, bensì a coloro che se ne sono incautamente appropriati…




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