Balotelli italiano più italiano della nazionale di calcio

Storie e Notizie N. 603

Provate a leggere questa storia fingendo di non conoscerne il protagonista

C’era una volta un ragazzo di nome Mario.
Egli nasce in Sicilia, a Palermo, nell’estate del 1990, precisamente nel quartiere di Borgo Nuovo.
I suoi genitori, essendo molto poveri, emigrano al nord e arrivano nella provincia di Brescia, a Bagnolo Mella.
E’ lì che si convincono di non avere le possibilità di provvedere al nuovo nato e così lo abbandonano in ospedale.
I medici e tutto il personale della clinica si prendono cura della vita di Mario e lo allevano per ben due anni.
Nel 1993 interviene il tribunale dei minori e decide di affidare lo sfortunato bambino ad una famiglia di Concesio, altra località della provincia di Brescia.
Dai suoi nuovi genitori, Mario riceve calore ed affetto, così come dai veri figli della coppia, i due maschi e la femmina.
Questo gli dona la forza di crescere sano e forte, al punto da iniziare una folgorante carriera nello sport, ovvero, nel calcio.
Difatti, a soli diciotto anni, Mario esordisce in una squadra tra le più titolate nel paese, facendosi notare per il suo talento.
In appena quattro anni il ragazzo brucia ogni tappa, ritrovandosi all’età di ventidue, pieno di soldi e famoso a livello internazionale.
Ciò nonostante, la giovane età e il suo spiccato carattere spingono il suo nome sulle pagine dei giornali più per i suoi comportamenti extra sportivi che per le prestazioni sul campo.
Si guadagna così, in ordine sparso, molti aggettivi, come indolente, sbruffone, pigro, rissoso, instabile, individualista e festaiolo.
In altre parole, generalizzando a caso tra luoghi comuni e stereotipi, Mario si ritrova a rappresentare il tipico italiano medio.
Non sarà per questo che fa arrabbiare in tanti?




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