Record di freddo nel mondo: guarda dietro di te

Storie e Notizie N. 1029

Il nostro pianeta ha raggiunto il nuovo record in tema di freddo.
La cima, o forse dovrei dire la profondità, or ora conquistata è di -93,2 gradi ed è stata registrata a 4.093 metri d’altezza nel Polo Sud, lungo la dorsale dell’altopiano chiamato Dome Argus (Dome A).
Tale notizia, miscelata a questi convulsi giorni di frustranti quanto legittimi blocchi stradali, veementi proteste e manifestazioni, conflitti sociali sulle piazze nostrane sia fisiche che virtuali, mi suggerisce il seguente racconto…

Mario e Laura discutono.
Be’, non è proprio esatto.
Mario discute.
Laura prende atto della cosa.
Ed è questo quel che accade sovente.
La sera.
Prima di crollare sul materasso e spegnere la luce.

“Guarda dietro di te…” sussurra sua moglie.
Vanamente, recita la didascalia.

Mario è arrabbiato e ce l’ha col mondo.
Be’, anche questo non è proprio vero.
Il nostro è incollerito con parte del sistema, non tutto l’ambaradan.
La Roma non si tocca.
La Juve, figuriamoci.
Napoli e Milan sono al di sopra.
L’Inter è addirittura diventata straniera, quindi non c’entra.

“Guarda dietro di te…” ripete la moglie.
Inascoltata, è il titolo del quadro.

Mario ce l’ha con quelli lì.
Con chi di dovere.
Con chi avrebbe dovuto e non.
Con chi avrebbe potuto e invece.
Con chi potrebbe ancora e col cavolo.
Ah, se ci fosse lui al loro posto.
Farebbe sicuramente qualcosa di diverso.
Un cittadino al potere.
Uno qualunque.

“Guarda dietro di te…” insiste sua moglie.
Invisibile, dice il retro della fotografia.

E’ un magna magna.
Sono tutti dei morti.
Vaffa… a casaccio, comunque colgo nel segno.
Guai a chi ci si mette di traverso.
Guai a te, nemico.
Tale se non sei uno di noi.
A noi estraneo.
A noi!
I cittadini.
Puri.

“Ti prego”, alza finalmente la voce Laura, “guarda per un attimo dietro di te…”
Mario, spiazzato, si decide a voltarsi e dopo qualche secondo riporta i propri occhi rabbiosi sulla moglie.
“Cos’è che dovrei guardare?” chiede stizzito.
In effetti, è difficile notarlo.
In casa c’è ben altro a rubare lo sguardo.
Il frigo, il divano, il letto, poltrone varie e più che mai lo specchio deformante chiamato tv.
Difficile notare e soprattutto apprezzare la presenza di quel che dai per scontato.

“Che meraviglia il termosifone…”
Sogna con mestizia chi avrebbe infinitamente più diritto all’ira dei Mario di questo mondo…


 



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