Cinque ore in volo nel vano carrello: storia del viaggio

Storie e Notizie N. 1103

Un video dimostra che un adolescente di circa 16 anni era entrato come clandestino nel vano carrello dell’aereo che lo ha portato dalla California alle Hawaii.
Pare che il giovane fosse scappato da casa dopo una lite con i genitori…

Un viaggio.
Dicono che l’adolescenza sia un viaggio.
Lo dicono coloro che adolescenti non sono.
Lo erano.
E’ il viaggio.
Il solo.
O almeno è così per molti.
Si scappa, quante volte si scappa.
Via, lontano, che lontano non lo è mai abbastanza.
Perché quel che brucia è sempre lì.
Più o meno sepolto nella pancia.
Soprattutto laddove ci si convinca di averla fatta franca.
Nondimeno, questo non ci ha impedito di trovare la forza di alzarci e correre.
Con la porta alle spalle.
Rigorosamente chiusa.
Inevitabilmente percossa mettendo a dura prova i cardini.
A ragione o a torto, l’inerzia è la medesima.
Via, lontano, che lontano non è proprio il peggio che possa capitare.
Tutt’altro.
Finché si giunge al dubbio.
Il beffardo dilemma.
Vale la pena rischiare tanto?
Posso morire…
Posso rimanere paralizzato a vita.
Posso rovinare tutto.
Quesiti ignoti per coloro attesi sulla via dal suddetto bivio.
Perfettamente noti nelle esistenze di quelli che dicono di saperla lunga.
Solo perché più lunga è stata la loro passeggiata.
Ma non chiamatelo viaggio, distaccati esperti dalla canuta chioma.
Perché il viaggio è solo uno.
E ha solo due case.
Ormai alle spalle e magicamente all’orizzonte.
Leggi come la doppia essenza dei sogni memorabili.
Tuttavia, se si ha la fortuna di partire e tornare.
In un’avventurosa parentesi tra andata e ritorno.
Be’, allora sì che si può asserire di aver davvero vissuto.
Viaggiato.
Perché in fondo la prova dell’esistere è nel racconto.
Di quel che si è provato durante.
Il viaggio.
Il solo.


 


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