Stephen Sutton e il cancro: 3,5 milioni di sogni più uno

Storie e Notizie N. 1108


Alla fine è morto.
Quattro anni dopo aver appreso di avere il cancro, all’età di 19 anni Stephen se n’è andato.
Non prima di aver raccolto almeno tre milioni e mezzo di euro per aiutare la lotta contro il nemico che ha sconfitto il suo corpo.
Non i sogni.
Soprattutto il suo…

Tre milioni e mezzo più uno.
Immaginateli, ora.
Figuratevi una piazza enorme, gigantesca a dir poco.
Altro che numeri da rabbiosa manifestazione, al netto della cifra dettata ai media dalla forza pubblica.
Altro che processione in cima al colle etereo, che monderà tutti i peccati, pure quelli inconfessati, soprattutto quelli inconsapevoli.
E altro che folla tifosa e per questo strumentalizzabile, ma vale anche il contrario.
Sogni, un oceano di sogni incarnati.

Le forme? I colori e i contorni?
Facile, fidatevi della fantasia, almeno per questa volta.
D’altra parte, trattandosi giustappunto di sogni, la cosa dovrebbe riuscire con discreta facilità.
Ad ogni modo, eccovi uno spunto.
Qualsiasi corporeità sceglierete di donare ai protagonisti di tale eterogeneo assembramento onirico, ve ne suggerisco le didascalie.
Presumo non sbaglierò di tanto, tra tre milioni e mezzo di possibilità.

Voglio vivere per sempre.
E desidero restare con te, per sempre o meno.
Desidero fare tutto quel che ho mancato.
E desidero farlo domani, se non chiedo troppo.
Spero di non sentire dolore, alla fine.
E spero di non mostrarlo sul volto, subito prima.
Della fine.
Vorrei fermare il tempo, solo per poco.
E vorrei che il tempo fermasse me, quanto basta.
Per illudermi.
Per ingannare il nemico.
Che del tempo si nutre.

E via così.
Capito il gioco, si può andare avanti a piacimento.
Potete addirittura mollare tutto e uscire di casa.
Unendovi a loro.
C’è spazio, c’è posto lì, ma anche là.
Avanti e dietro.
Ovunque.
Perché non esistono limiti per i sogni che sopravvivono.
Vuol dire che non era solo un gioco, dopo tutto.

Eppure, ce n’è uno tra tutti che spicca.
Se ci fate caso, brilla più degli altri.
Perché è quello che potrebbe contenerli tutti.
La vita che arriva alla fine senza per questo dover sacrificare se stessa.
Il ragazzo che diventa uomo e che chiude il cerchio indenne.
I giovani come Stephen, che lottano là fuori.
Adesso.
Leggi come il sogno in più.
 


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