Malata di cancro decide di morire video: Brittany Maynard e il dono dei diritti

Storie e Notizie N. 1144 


A Brittany Maynard restano solo sei mesi di vita e ha deciso di morire il primo di novembre.
Ha esercitato un diritto.
Il diritto di scegliere quando e come andarsene.
Questo mi fa rammentare una frase, ispirata da una donna orbata del marito per colpa di un’apparentemente cieca, ma di sicuro ottusa bomba.
Per una vita che se va, c’è n’è sempre un’altra che arriva.
Ebbene, laddove una vita se ne vada affermando un diritto, lascia alle spalle miliardi di vite.
Con in dono altrettanti diritti.
Il diritto di stringere la mano all’attimo presente, qui, ora, davvero.
E il diritto di scrivere, con la propria penna, la propria storia.
Il diritto di capire cosa valga davvero, al netto del rumore degli stolti che si affannano intorno a te.
E il diritto di colorare a piacimento l’oscurità che tale è per tutti, al di là dell’ultimo confine.
Nonostante qualcuno sostenga di saperne più di te.
Diritto sacro, questo.
Perché se mi tolgono anche la scelta di immaginare un orizzonte di mio gusto, mentre sono qui, magari in un momento tutt’altro che piacevole, come pensate potrò affrontare il nemico che mi ci ha messo?
Non capite che, incatenando la mia fantasia, siete il miglior alleato di quest’ultimo?
Il diritto di rimanere in silenzio e ascoltare.
Osservare.
Ammirare.
Magari, imparare.
E, al di là del visto, letto o ascoltato, il diritto di sentire.
L’emozione celata tra parola e parola, il sentimento mascherato da lettera.
Leggi pure come la sincera melodia delle note più trascurate del mondo.
Ovvero, la luce negli occhi di una donna innamorata di qualcosa di molto più importante della semplice esistenza: una vita felice.
Le mani vibranti di commozione, certo, dolore, sì, amarezza, d’accordo.
Con lacrime che danzano allo stesso triste ritmo, sicuro.
Ma anche le parti di un intero corpo che cantano a squarciagola, in coro, la stessa strofa.
Sono viva.
Ora, sono viva.
Sono viva.
Ora.
Ora è tutto quel che ho.
E ora è tutto quel che avete, ora.
Da cui un diritto tra tutti.
Il diritto di scegliere adesso.
Di cosa fare del mio tempo alla fine di queste semplici parole.
Il mio tempo.
Il nostro.
E il vostro.
Potrei andare avanti ma, a mio modesto parere, tutto questo è già tanto.
Grazie, Brittany.
Di averci donato il ricordo di quanti diritti possediamo.
Chiusi in un cassetto.


Compra il mio nuovo libro, Roba da bambini, Tempesta Editore.

Vieni ad ascoltarmi dal vivo: Roba da bambini, Sabato 11 ottobre 2014, ore 18 - Libreria Assaggi, Via degli Etruschi, 4, Roma
 


Altre da leggere: