Aereo militare su centro disabili in Francia: di eroi, guerre e paracadute

Storie e Notizie N. 1171 

Un aereo militare è precipitato ieri su un centro per disabili mentali che si trova in Francia, nei pressi della cittadina di Tours.
Per ora, sebbene si tratti di un bilancio provvisorio, si parla di un morto e quattro feriti tra i presenti nella struttura al momento dell’incidente, mentre i piloti pare si siano paracadutati.
Storia di contrasti scritti dal solito cinico caos degli eventi.
Soldati in addestramento da una parte e dall'altra i cosiddetti 'matti', anime fragili lontane e bandite dalla luce. Gli uni glorificati e celebrati nella pubblica parata. Gli altri isolati, nascosti e più che mai ignorati.
Ai quali non mi resta che dar voce...

Signor generale, permette una parola?
Posso chiamarla signore o devo premettere una qualche onorificenza dovuta al grado?
E, soprattutto, consente che rimanga seduto?
No, non è una questione di mancanza di rispetto per la divisa.
E tanto meno di una strafottente ostentazione di antimilitarismo.
Noi altri non abbiamo tempo per questo.
Noi altri non abbiamo tempo per le contese comuni.
Perché noi altri siamo in guerra.
Ogni giorno.
Da sempre.
Sì, ha capito bene.
Ho detto guerra.
Ha presente, spero.
Visto che è in nome o in vista di questa che la pagano.
Ovvero, la paghiamo.
Tutti.
Di quale guerra parlo, cribbio?
E’ proprio così che ha detto?
Semplice, quella di natura eccelsa, signor generale.
Quella che si guadagna la scena più ambita, nel clou della storia.
Dell’uno contro molti.
Dell’eroe.
Anche costui presumo lo conosca appieno.
Nella stoffa come nella vita che si cela sotto di essa.
Altrimenti, mi chiedo, come si diventa generale?
Quale nemico?
Oh, ma usi pure il plurale.
Non rammenta? Ho detto contro molti.
Molti e tra i più temibili avversari che umana esistenza possa fronteggiare.
Dotati delle più terrificanti caratteristiche che un contendente possa sfoggiare.
Inafferrabilità, letterale o meno.
Instancabilità, fisica o meno.
E quantità inesauribili di crudeltà.
Umana o… no, niente meno.
Interamente umana.
In breve, mostri.
Vittoria? Mai, signor generale.
Nondimeno, la nostra medaglia ce l’appuntiamo da soli alla fine di ogni giorno, perché consapevoli che il meglio che potremo mai avere è il coraggio.
Di continuare a combattere anche domani.
Sì, è proprio così.
Noi si fa la guerra, proprio come voi.
E abbiamo anche noi i nostri eroi.
A dir la verità, lo siamo tutti.
L’unica differenza, ammetterà che non è roba da poco, è che noi voliamo sempre ad ali nude.
Legga pure come gli sconosciuti piloti senza paracadute.

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