Storie sulla tristezza: fuori dalla casa delle feste

Storie e Notizie N. 1173 

C’era una volta il natale.
Storia nota e scontata.
Le luci e la musica.
L’albero addobbato e le palline.
I festoni e le canzoni.
Il non meno famoso babbo con il faccione sorridente.
La musica e le luci.
Storia conosciuta, senza sorprese.
Se non altro sino a… via la carta, via tutto.
Ecco il regalo.
Ma non è finita, vero?
Una novità c’è ancora, giusto?
Correremo insieme sino alla fine.
Sino al nuovo inizio.
Di quest’anno troppo breve o troppo lungo.
Dipende come al solito dai punti di vista.
Già, i punti di vista.
C’era una volta il natale, il tuo.
Storia nota e scontata, per te, amico mio.
Le luci e la musica, per te, mia cara.
Giorni di levità e affetto condiviso.
Per voi.
Tra i molti.
Che guardano da lontano.
Da vicino.
Ricordo, io ricordo.
E non dimentico.
Guarda, guardate, se puoi, se potete, provate a fare altrettanto.
Malgrado l’inesperienza.
Dello sciagurato opposto.
Sfumate la musica e abbassate luci, non del tutto, però.
Quanto basta per vedere.
Anche senza capire molto.
No... ci siamo, anche quest’anno arriva.
Il mondo che gira intorno, urlante e bardato di colori vividi.
Troppo.
Per costringermi a guardare il vuoto.
Natale, bastardo natale.
Ma cosa c’è da festeggiare?
Ma cosa avete da sorridere?
La vostra gioia esplode e illumina solitudine.
Incolmabile.
La mia.
E’ lì.
Sono là, in tanti.
Sono il mondo, non noi.
I pochi.
Lo so, sarebbe ingiusto non godere del bello, ora,
Nondimeno, vi prego, se potete.
Amate la felicità dell’attimo.
Tuttavia, fatelo per loro, non fate troppo rumore.
Affinché tutto passi presto e indolore, per chi è rimasto fuori.
Dalla casa delle feste.

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