Persona più vecchia del mondo vivente: lettera da donna a donna

Storie e Notizie N. 1240

A 116 anni è morta Jeralean Talley. Era la donna più vecchia del mondo, ovverosia la persona più vecchia del mondo.
Era.
Perché 21 grammi più tardi tale record è giunto nelle mani di Susannah Mushatt Jones, che compirà la stessa età di Jeralean il prossimo 6 luglio.
Ecco a voi un immaginario passaggio di testimone epistolare.
Dalla vecchia madre del mondo alla nuova…

Cara Susannah,
eccoci qua.
Ci siamo, l’ora è giunta.
Il momento è arrivato.
Così dicono gli abitanti della tv allorché l’attimo sia solenne.
Ladies and gentlemen, the winner is… e via con gli applausi più o meno spontanei, i flash che contano e, hai visto mai, anche la standing ovation.
Sì, so bene che non avrei potuto darti tutto questo.
Si va via di corsa, noi altre.
Non abbiamo il tempo per i saluti.
E tu non hai di certo avuto il tempo di salutare a tua volta.
Chi ti ha lasciato lo scettro.
Che assurdità, vero?
Noi, che del tempo siamo, e con te saremo ancora, le sole vere regine della terra ci ritroviamo a non averne abbastanza.
Per guardarci negli occhi.
Per stringerci la mano e magari abbracciarci.
Per ammiccare senza bisogno di parlare.
Ecco, prova a disegnarlo con me quel fantomatico istante rubato alla storia.
Io sono lì che ti aspetto… anzi, no, sono io che vengo da te, seduta in veranda con il tè freddo sul tavolino accanto e il cane che scodinzola sebbene quasi assopito.
Io inizio a salire gli scalini, un paio, e tu ti alzi per venirmi incontro.
D’accordo, al fantasioso netto della reciproca malferma capacità motoria.
Tu mi inviti ad accomodarmi sulla sedia al fianco della tua.
A dondolo, mi raccomando, sii precisa nel comune quanto immaginifico quadro.
Ho sempre adorato danzare e, malgrado la totale approssimazione, alla mia età mi accontento anche di un silente cavaliere di legno che sappia fare solo avanti e indietro.
D’altra parte, molti cosiddetti campioni della pista sanno fare molto di meno, eppur se ne vantano.
Sorseggiamo il tè e ancora non parliamo.
Osserviamo, invece.
Anzi, ammiriamo entrambe il resto dell’umanità raggiungibile con occhi e memoria dalla veranda delle donne più vecchie del mondo.
Persone, ad esser precisa, come da proemio.
Ma io, qui, scrivo donne e vale anche per il resto.
Perché, forse, non è affatto un caso che siamo noi altre ad abitare nell’appartamento più in alto.
Di un grattacielo speciale, dove il tempo è davvero denaro.
No, mi correggo, vale molto di più.
Il tempo è tempo e non v’è ricchezza più grande.
Di chi come noi si ricordi.
Di salutare come si deve, che noi lo si voglia o meno, chi prenderà il nostro posto.
Ovunque sia.
E da qualsiasi parte del mondo arrivi…

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