Ponte sullo stretto di Messina e altre favole
Storie e Notizie N. 1284
“Il ponte sullo stretto di Messina si farà”, pare abbia detto il premier Renzi.
Prendetemi per matto, ma ho l’impressione di averla già sentita.
“Il problema è quando”, aggiunge il presidente del consiglio.
Be’, nel frattempo ne faccio alcuni io qui…
Di ponti.
Di ponti e vie.
Di ponti e vie che da una terra all’altra leghino, riducano e risparmino tempo e affanni ce ne sono a bizzeffe.
Almeno quanti sono i desideri mancati moltiplicati per tutte le stelle che ancora non sono cadute nel cielo degli ultimi della fila.
E qui siamo nell’ordine dell’infinito alla terza, a dir poco.
Anzi, diciamo alla seconda, se no poi dicono che esagero e nessuno ci crede più.
Ai ponti.
Ai ponti e alle vie.
Di ponti e vie che da un’isola all’altra leghino, riducano e risparmino solitudini e abbagli ce ne sono altrettante.
Ma non è roba da progettar su carta.
Non occorre dannarsi fegato e dignità per racimolar denaro e svendere nobiltà d’animo al primo offerente.
Per i ponti.
Per i ponti e le vite.
Di ponti e vite che da un continente all’altro leghino, riducano e risparmino inciampi e ottusità ce ne sono a iosa.
Il ponte da una carnagione all’altra, dove un cieco arriverebbe primo per indiscutibile abilità, altro che handicap.
E il ponte dalla testa al cuore, che dovrebbero suonare a tempo.
Come il batterista e il bassista di una band di perfezionisti che rischino la morte per suonare il pezzo migliore.
C’è il ponte dalle personali paure agli ottusi egoismi, che andrebbe fatto a pezzi una volta per tutte.
E il ponte dove passano primi sempre gli stessi?
Non sarebbe ora di rivedere l’ordine di partenza?
Quindi i miliardi di ponti dove viaggi tu e solo tu.
Io, sempre io.
E lei, null’altro che lei.
Non sarebbe ora di unire le strade?
Di strade che da un futuro all’altro leghino, riducano e risparmino presenti sprecati e passati ingombranti ce ne sono fin troppe.
Infine ce n’è uno di ponte che basterebbe per tutti gli altri.
Dall’istante in cui farai o dirai qualsiasi cosa a quello seguente.
Va bene, deve restare in piedi, non sia mai.
Basta che l’umanità in valigia.
Non rimanga indietro…
Leggi anche il racconto della settimana: La donna che non dimentica
Leggi altre storie vere
Compra il mio ultimo libro, La truffa dei migranti, Tempesta Editore.
“Il ponte sullo stretto di Messina si farà”, pare abbia detto il premier Renzi.
Prendetemi per matto, ma ho l’impressione di averla già sentita.
“Il problema è quando”, aggiunge il presidente del consiglio.
Be’, nel frattempo ne faccio alcuni io qui…
Di ponti.
Di ponti e vie.
Di ponti e vie che da una terra all’altra leghino, riducano e risparmino tempo e affanni ce ne sono a bizzeffe.
Almeno quanti sono i desideri mancati moltiplicati per tutte le stelle che ancora non sono cadute nel cielo degli ultimi della fila.
E qui siamo nell’ordine dell’infinito alla terza, a dir poco.
Anzi, diciamo alla seconda, se no poi dicono che esagero e nessuno ci crede più.
Ai ponti.
Ai ponti e alle vie.
Di ponti e vie che da un’isola all’altra leghino, riducano e risparmino solitudini e abbagli ce ne sono altrettante.
Ma non è roba da progettar su carta.
Non occorre dannarsi fegato e dignità per racimolar denaro e svendere nobiltà d’animo al primo offerente.
Per i ponti.
Per i ponti e le vite.
Di ponti e vite che da un continente all’altro leghino, riducano e risparmino inciampi e ottusità ce ne sono a iosa.
Il ponte da una carnagione all’altra, dove un cieco arriverebbe primo per indiscutibile abilità, altro che handicap.
E il ponte dalla testa al cuore, che dovrebbero suonare a tempo.
Come il batterista e il bassista di una band di perfezionisti che rischino la morte per suonare il pezzo migliore.
C’è il ponte dalle personali paure agli ottusi egoismi, che andrebbe fatto a pezzi una volta per tutte.
E il ponte dove passano primi sempre gli stessi?
Non sarebbe ora di rivedere l’ordine di partenza?
Quindi i miliardi di ponti dove viaggi tu e solo tu.
Io, sempre io.
E lei, null’altro che lei.
Non sarebbe ora di unire le strade?
Di strade che da un futuro all’altro leghino, riducano e risparmino presenti sprecati e passati ingombranti ce ne sono fin troppe.
Infine ce n’è uno di ponte che basterebbe per tutti gli altri.
Dall’istante in cui farai o dirai qualsiasi cosa a quello seguente.
Va bene, deve restare in piedi, non sia mai.
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