Donna messicana muore a 117 anni senza certificato: quelli che aspettano
Storie e Notizie N. 1372
Trinidad Alvarez Lira è morta lo scorso mercoledì a 117 anni, dopo aver atteso senza fortuna di ottenere la prova di esser nata nel 1898, in modo che potesse ricevere ogni beneficio per l’anzianità.
Tuttavia il fatidico certificato di nascita le è stato recapitato solo ore dopo il suo decesso…
Che volete farci.
Capita, davvero.
Capita molto di più di quel che crediate.
Che quelli che aspettano si stanchino e vadano oltre.
Tu arrivi fingendoti trafelato o chiedendo venia per il ritardo con posticcia cenere sul capo e la scena è sempre la stessa.
Una stanza vuota, un marciapiede vuoto, uno spazio vuoto nel vuoto.
Peccato per lei, mi dispiace per lui, ti dici.
E ti sbagli, caro amico dal personalissimo concetto del tempo.
Il peccato è tutto tuo.
Sai? Non hai idea di quanti ne incontriamo, noi altre, lungo il viaggio.
Incorreggibili compagni di quest’ultimo, malati di una quanto mai perniciosa lentezza nel riconoscere l’ovvio.
Cento e diciassette anni, hai presente?
Quante ne ho attese di banali verità.
Quante ne ho attese invano.
Che sono una donna, orgogliosamente nulla di meno di qualsiasi altra meraviglia umana, per dirne una.
Che anche noi Messicani siamo americani, così come i brasiliani, gli argentini e anche i boliviani, guarda un po’.
E che malgrado si dica che sono i vincitori a scrivere la Storia, le storie che la compongono le raccontiamo noi, anime minori.
Perché siamo noi a viverle.
Ho aspettato, è vero, ma è sempre stata una questione di cortesia.
Spesso qualcosa di più.
Talvolta perfino amore.
Celato da una tenera pazienza.
Ma poi il bacio è arrivato e tutto è andato per il meglio.
Pensa pure quel che ti pare.
Anche questo fa parte del mio dono.
Lasciarti credere che sia stato tu farlo a me.
Che volete farci, è storia vecchia, molto più di me, quindi roba lunga.
Cento più diciassette anni, ricordi?
Già, ricordi.
L’album della mia vita è ricolmo di istantanee contraddittorie.
La via, gli alberi sullo sfondo e io lì a fissare l’orologio.
Trinidad, colei che aspetta.
Che poi prende e se ne va.
Ma adesso che sei rimasto solo, sei sicuro di aver capito come è andata?
Sei proprio sicuro che fossi io ad aspettare te?