Film di paura di Sunny Pawar
Storie e Notizie N. 1405
Leggo che a Sunny Pawar, giovanissimo attore indiano di un film di prossima uscita dal titolo Lion, con Dev Patel, Nicole Kidman e Rooney Mara, è stato negato il visto dagli Stati Uniti per partecipare alla premiere della pellicola a New York.
Crediamo sia l’effetto della paranoia sull’immigrazione, hanno dichiarato i dirigenti della casa di produzione.
Ecco, sediamoci, presto.
Sì, lì va bene, sbrigati, che sta iniziando.
Niente pubblicità, stavolta.
Perché il prodotto è stato già comprato.
Trama semplice.
Banale, oserei dire, ma efficace proprio per questo, minimizzante all’occorrenza e superficiale al punto giusto.
In modo che tutti ci vedano tutto quel poco che basta a convincersi che sia tutto.
La storia in breve.
Essi avevano paura, l’incipit. Ovvero, essi avevano paura di quel che non capivano, per esteso.
Fine?
Molto tempo fa sì, avrebbe funzionato, ma ogni epoca ha bisogno di trucchi ad hoc ed effetti speciali capaci sul serio di impressionare l’occhio.
Allora, aggiungi: Essi avevano paura di quel che non si spiegavano. Poi arrivarono i vecchi saggi che parlavano con il sole e le stelle e loro impararono ad averne anche di più.
The end? Una volta, certo, ma non puoi pretendere di raccontare le cose sempre allo stesso modo.
Quindi, ancora: Essi avevano paura di ciò che non conoscevano. Poi apparvero gli anziani sciamani con le risposte degli astri. Loro si ritrovarono ad averne pure di più, ma mai quando scoprirono che gli sciamani erano mortali, esattamente come loro.
Sigla finale?
In passato, magari sì, ma il pubblico cambia e così fanno le parole magiche.
Perciò, ecco: Essi provavano paura innanzi all’ignoto. Quindi si fecero vivi i vegliardi portavoce della luce assoluta e loro si accorsero di sentirne addirittura di più. Ma mai quanto l’istante in cui i vegliardi furono messi a nudo. Proprio come loro, oramai in preda alla paura, con un disperato bisogno che non fosse affatto della natura originale. Ignota, in una sola parola.
Dissolvenza e titoli di coda?
Nel secolo scorso, può essere, ma poi è arrivata la tv, quindi il pc, internet e di parole magiche ne sono apparse a centinaia.
Eccoci, difatti: Essi tremavano di paura di fronte all’universo sconosciuto. Un giorno giunsero i canuti decifratori dell’orizzonte e la loro paura crebbe ulteriormente. Sebbene mai quanto il giorno in cui i presunti salvatori risultarono fallaci. Esattamente come tutti, prigionieri della paura e con l’estrema necessità che avesse forma tutt’altro che inafferrabile, per poterla respingere e maltrattare, discriminare e torturare, sacrificare e, al meglio, uccidere.
Finito?
Sì, tranne la paura...
Compra il mio ultimo libro, Elisa e il meraviglioso degli oggetti.
Leggi anche il racconto della settimana: Ho perso ancora una volta
Leggi altre storie di paura
Ascolta la mia canzone La libertà
Leggo che a Sunny Pawar, giovanissimo attore indiano di un film di prossima uscita dal titolo Lion, con Dev Patel, Nicole Kidman e Rooney Mara, è stato negato il visto dagli Stati Uniti per partecipare alla premiere della pellicola a New York.
Crediamo sia l’effetto della paranoia sull’immigrazione, hanno dichiarato i dirigenti della casa di produzione.
Ecco, sediamoci, presto.
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In modo che tutti ci vedano tutto quel poco che basta a convincersi che sia tutto.
La storia in breve.
Essi avevano paura, l’incipit. Ovvero, essi avevano paura di quel che non capivano, per esteso.
Fine?
Molto tempo fa sì, avrebbe funzionato, ma ogni epoca ha bisogno di trucchi ad hoc ed effetti speciali capaci sul serio di impressionare l’occhio.
Allora, aggiungi: Essi avevano paura di quel che non si spiegavano. Poi arrivarono i vecchi saggi che parlavano con il sole e le stelle e loro impararono ad averne anche di più.
The end? Una volta, certo, ma non puoi pretendere di raccontare le cose sempre allo stesso modo.
Quindi, ancora: Essi avevano paura di ciò che non conoscevano. Poi apparvero gli anziani sciamani con le risposte degli astri. Loro si ritrovarono ad averne pure di più, ma mai quando scoprirono che gli sciamani erano mortali, esattamente come loro.
Sigla finale?
In passato, magari sì, ma il pubblico cambia e così fanno le parole magiche.
Perciò, ecco: Essi provavano paura innanzi all’ignoto. Quindi si fecero vivi i vegliardi portavoce della luce assoluta e loro si accorsero di sentirne addirittura di più. Ma mai quanto l’istante in cui i vegliardi furono messi a nudo. Proprio come loro, oramai in preda alla paura, con un disperato bisogno che non fosse affatto della natura originale. Ignota, in una sola parola.
Dissolvenza e titoli di coda?
Nel secolo scorso, può essere, ma poi è arrivata la tv, quindi il pc, internet e di parole magiche ne sono apparse a centinaia.
Eccoci, difatti: Essi tremavano di paura di fronte all’universo sconosciuto. Un giorno giunsero i canuti decifratori dell’orizzonte e la loro paura crebbe ulteriormente. Sebbene mai quanto il giorno in cui i presunti salvatori risultarono fallaci. Esattamente come tutti, prigionieri della paura e con l’estrema necessità che avesse forma tutt’altro che inafferrabile, per poterla respingere e maltrattare, discriminare e torturare, sacrificare e, al meglio, uccidere.
Finito?
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