Tortura Trump funziona

Storie e Notizie N. 1427

Il neo presidente degli Stati Uniti ha effettuato la prima intervista in TV. Nell’occasione ha dichiarato che la tortura funziona e che occorre rispondere al fuoco col fuoco

C’era una volta un gioco.
Uno di quei giochi di ruolo, che vanno tanto di moda, oggigiorno.


Ha sempre avuto tanti nomi, a differenza del luogo o l’epoca in cui occupa il tavolo e, come per ogni gioco, c’è chi si diverte, chi resta a guardare e chi non si diverte affatto.
E’ un gioco di ruolo, questo l’ho detto, ma non ho aggiunto che trattasi di passatempo con le carte.
Be’, più che passarlo, in realtà il tempo lo ruba, e talvolta riesce pure a cancellarlo e allora tocca ai giocatori del turno seguente il difficile compito di recuperare.
Il tempo andato.
La carta principale ha anch’essa varie denominazioni, ma oggi puoi chiamarla Trump, ovvero una specie di jolly.
Poi ci sono le carte vittime, le carte complici, le carte resistenti e le carte passive.
Il numero di giocatori è illimitato e non è che sia una buona cosa, perché il prodotto va e non è che sia un hobby così educativo, diciamolo.
C’è di meglio, insomma, ma quest’è, come si dice, giocare o lasciare.
Tornando al contenuto della confezione, oltre alle carte c’è il consueto tabellone. Fa solo da sfondo, sai? Vi è ritratto il mondo, tutti i continenti, con le città e i fiumi, i mari e le montagne, come a ricordarti dove ti trovi.
E per (con) cosa stai giocando.
Inoltre, c’è anche una sorta di freccia girevole, che a ogni turno può puntare un giocatore differente.
Il procedimento è semplice: si prende il mazzo, si mescola, si spacca e si danno le carte.
Come ho detto, quella più importante è la carta Trump. Se ti dovesse capitare, il tuo ruolo sarà quello di comandare il gioco ed è facile, credimi, anche un bambino potrebbe. Un pargolo particolare, certo, ma non sottilizziamo, cribbio.
Prima di tutto hai il compito di far ruotare la freccia, con le seguenti possibilità.
Allorché punti una carta complice, puoi far
e al giocatore promesse  che rigorosamente non sarai in grado di mantenere, raccontandogli le balle che desideri.
In cambio guadagnerai punti potere.
Nessuno sa cosa guadagni l’altro, figuriamoci quest’ultimo.
Laddove la freccia indichi una carta resistente, puoi togliere all’avversario, l’unico davvero tale, i cosiddetti punti libertà.
Molti dicono di ignorare cosa effettivamente perda l’altro, ma quest’ultimo lo sa eccome.
Nel caso, poi, che la freccia punti una carta passiva, puoi privare il giocatore corrispondente sia di punti potere che punti libertà, indifferentemente.
Tutti sanno cosa perda costui, tranne quest’ultimo.
Infine, allorché la freccia miri a una carta vittima, puoi disporre del proprietario della stessa come ti aggrada.
Lo puoi insultare e deridere, umiliare e anche cacciare dal gioco, farlo rientrare un attimo dopo, ma solo per riprendere a dileggiarlo nuovamente con maggior disprezzo.
Adesso mi rendo conto che una domanda starà risuonando nella tua cervice.
Chi vince a questo gioco?
Quasi nessuno, scusa.
Sai, questo gioco è come una sorta di tortura, dove perdono tutti tranne uno e funziona.
Maledettamente è in funzione anche ora, non smette mai.
Ecco perché tali orrendi giochi, come tutte le disumane pratiche di questa nostra sciagurata specie, vanno fermati assolutamente, spenti all’istante senza se, ma e pure forse.
Come fa l’acqua col fuoco…
 

Compra il mio ultimo libro, Elisa e il meraviglioso degli oggetti 
Leggi anche il racconto della settimana: La mia luce
Leggi altre storie sui diritti umani
Ascolta la mia canzone La libertà
Guarda un estratto del mio ultimo spettacolo E' incredibile quello che una piccola luce può fare

Visita le pagine dedicate ai libri: