Storie sulla diversità: solo tra i simili

Storie e Notizie N. 1550

Nel 2013 un esemplare di Morus, uccello marino , si è stabilito sull'isola disabitata di Mana, a nord della Nuova Zelanda, probabilmente attratto dalle repliche immobili, una sorta di statue, che erano state lì poste dagli ufficiali impegnati nella conservazione della specie (il video). Costoro utilizzavano il suono del verso degli uccelli tramite altoparlanti a energia
solare nel tentativo di formare una colonia nella riserva scientifica resa immune da organismi nocivi.
Solo poche settimane fa, l’animale, ribattezzato Nigel, era stato raggiunto da tre membri della sua specie. Tuttavia, non è riuscito a fare amicizia con loro, ed è morto oggi.

Solo tra i diversi.
Potresti nascer così e, malgrado la sentenza di partenza, sfrenare allo stremo cuore e intelletto per cambiar sceneggiatura e soprattutto finale al personale racconto.
Potresti vincere.
Potresti altresì disgraziatamente perdere.
Ottenendo di diventare al massimo solo uguale a qualcun altro.
Dei diversi.
Ovvero…

Solo tra gli uguali.
Già, in tal guisa si potrebbe iniziar viaggio e scalata dell’album sociale, di natura piramidale soltanto per chi antepone colori e forme alla preziosa pignatta alla fine del variopinto arco nel cielo.
Che nessun timorato del prossimo ha mai attraversato sino alla segreta e ambita meta.
Potresti metter da parte denaro, doni e sogni.
Potresti scambiarli tutti in un sol colpo per l’agognata maschera che ti confonda finalmente tra i molti.
Potresti addirittura lanciarti nella disperata impresa di cucirtela da te, come una sorta di tatuaggio dell’invisibilità.
Correndo il rischio di guadagnare al massimo un brandello di somiglianza con la tanto sopravvalutata maggioranza.
E divenire…

Solo tra i simili.
Potresti partir proprio da qui.
Magari evitando di alimentare la pervicace ossessione popolare per il tratto comune e provando a non ignorare la congenita peculiarità.
Il tassello che manca all’umano mosaico, l’unica ragione di nascita, in effetti.
Potresti però, come spesso accade, ritrovarti talmente disabituato all’empatia per l’unicità, da non riuscire a riconoscerla neppure rimirandola allo specchio.
Nondimeno, con l’abito affine e il taglio di capelli conforme.
Potresti illuderti di aver vinto.
Potresti al contrario convincerti di aver comunque perso.
L’occasione, ogni giorno che passa, di esser meno solo.
E più te stesso...