Racconto di un bambino con gli occhi chiusi
Esiste un momento, come una sorta di giorno dedicato a noi altre, madri di famiglie diversamente normali, in cui è il resto del mondo che deve sforzarsi?
Facciamo che sia questo, allora, nello spazio di questa breve storia, che trova il suo favorevole esito nell’istante in cui sono entrata nello studio del dottore per prendere il mio Mattia e ho trovato lo specialista in piedi sulla scrivania a tentare di fare il giocoliere con le penne biro.
Ma non era il mio bambino ad avere dei problemi?
E che problemi…
Cos’ha il piccolo? La domanda più frequente.
E’ cieco? Quella più scontata.
Ha paura? La meno fondata.
Non ha alcun problema, non è malato, signori miei.
Semplicemente, mio figlio ha gli occhi chiusi. Ci vede perfettamente, forse anche troppo, ma tiene le palpebre abbassate nella maggior parte del tempo...
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Facciamo che sia questo, allora, nello spazio di questa breve storia, che trova il suo favorevole esito nell’istante in cui sono entrata nello studio del dottore per prendere il mio Mattia e ho trovato lo specialista in piedi sulla scrivania a tentare di fare il giocoliere con le penne biro.
Ma non era il mio bambino ad avere dei problemi?
E che problemi…
Cos’ha il piccolo? La domanda più frequente.
E’ cieco? Quella più scontata.
Ha paura? La meno fondata.
Non ha alcun problema, non è malato, signori miei.
Semplicemente, mio figlio ha gli occhi chiusi. Ci vede perfettamente, forse anche troppo, ma tiene le palpebre abbassate nella maggior parte del tempo...
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