La difesa è sempre legittima?

Storie e Notizie N. 1645

Mettiamo che io sia una persona come tante.
Molte più di quante ne vengano conteggiate nella narrazione che piace e, soprattutto, ha il compito di piacere.
Indi per cui non focalizzatevi su un individuo in particolare, ma considerate queste parole come il sentito messaggio che potrebbe saltar fuori da una complessa e quanto mai ricca varietà di umani, contraddistinti proprio dalla loro eterogeneità.
Immaginiamo, a questo proposito, che io sia una creatura frettolosamente ritenuta diversa o, superficialmente, minoritaria. Altrettanto colpevolmente considerata di valore trascurabile e distrattamente indirizzata verso il perenne ruolo di subalterna comparsa.
Potrei essere quindi, banalmente, un immigrato in preda alla disperazione o magari semplicemente clandestino, una donna ripetutamente maltrattata o un individuo dalla sessualità ingiustamente criminalizzata, un bambino abusato nel silenzio di un condominio oppure un anziano dimenticato, ma di quelli indigenti e perciò scomodi, fino ad arrivare ai senza tutto, prima ancora che tetto, e altri ancora.
Eppure, oggi, sono una persona contenta e al contempo confusa.
Per capirci, spulciando tra le notizie, provo esultanza leggendo che la difesa è sempre legittima.
Comprensibile, no?
Il cielo, o chi per lui, ci è testimone di quanto noi altri avremmo bisogno di difenderci...
Nondimeno, desiderando approfondire la questione, vengo a sapere che tale suggestivo titolo è dovuto al fatto che il Senato del mio paese ha approvato in via definitiva la riforma della legittima difesa.




Così, alla contentezza di cui sopra si aggiunge la sopra citata perplessità, la quale mi assale rilevando il contestuale evviva del partito che si è fortemente impegnato affinché tale legge venisse approvata. Mi riferisco alla Lega, ovviamente, e già pronunciare la parola mi inquieta.
Cerco però di non farmi condizionare dalle emozioni del momento, e proseguo nel far luce sull’accaduto, soffermandomi sulle parole del ministro, in teoria dell’interno, ma di ogni cosa nella pratica: “Dopo anni di chiacchiere e polemiche è stato sancito il sacrosanto diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua. Non si distribuiscono armi, non si legittima il Far West ma si sta con i cittadini perbene.”
Se non sapessi di chi si tratta, potrei addirittura mettere da parte lo smarrimento, e concentrarmi sui fatti, sforzandomi di credere ciecamente alle parole di Salvini.
Mi sarebbe sufficiente prenderle alla lettera. D’altra parte, costui si esprime nelle vesti ufficiali, camuffato da nessun’altra divisa che quella per la quale ha giurato ed è pagato.
Così, ripeto nella mia testa, prima, e ad alta voce poi il succo del fondamentale cambiamento che riguarda anche il popolo nel popolo del quale faccio parte: è stato sancito il sacrosanto diritto alla legittima difesa per chi viene aggredito a casa sua.
Ovverosia, nel dettaglio, la difesa non è punibile se si “usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui” e non è punibile chi si è difeso mentre era in uno “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.
Che statista, ragazzi, voglio fidarmi.
Credo proprio che, forse, dovrei mutare opinione su di lui.
Non ha spinto questa legge perché, insieme ai suoi pari, ha sottoscritto un patto con le lobby delle armi, ma perché sta dalla parte dei cittadini perbene.
Ecco… è a questo punto che la mia confusione si fa ineludibile, soffocando l’entusiasmo di poc’anzi.
Il fatto è che la gente come noi altri viene aggredita quotidianamente, nella propria casa o fuori, senza distinzione, nella maggioranza dei casi da cittadini cosiddetti perbene.
Sia fisicamente, che verbalmente, veniamo assaliti in ogni istante – e sono certo che stia accadendo anche ora... - con la violenza e la prepotenza, l’odio e l’indifferenza, l’ingiustizia e la disumanità, l’ignoranza e anche l’intolleranza, già.
Spesso, pure dal suddetto ministro di qualsiasi cosa gli interessi e tutti i suoi sodali, da decenni, non da ieri.
Ebbene, in conclusione, devo confessare che la contentezza e la confusione sono a questo punto state spazzate via da una seppur flebile speranza, malgrado appesantita da un crescente senso d’angoscia: che tale ennesima modifica delle regole che questo governo ha introdotto sia davvero non finalizzata a favorire la vendita delle armi.
Perché sarebbe davvero pericoloso se tutte le persone che si sentano aggredite e turbate si convincano di potersi difendere legittimamente acquistando e soprattutto usando una pistola o un fucile. E che lo possano fare con maggiore facilità e addirittura senza pagarne le conseguenze.
Perché, a mio modesto parere, i votanti e i sostenitori di questa legge non hanno la più pallida idea di chi siano, di quante siano e in quali condizioni di instabilità si trovano...


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