Suonare il clacson, trombette e fare pernacchie in curdo è proibito

Storie e Notizie N. 1891

La Turchia proibisce per propaganda terroristica l'adattamento in lingua curda di una pièce di Dario Fo

 

Istanbul, Turchia (2020, incredibilmente...)

A tutta la cittadinanza europea e non, vicina di confine o per ragioni di alleanza, congiunta per mero interesse economico o strategico, ovverosia tollerante e silenziante per personale tornaconto. È il banditore che vi parla. Per ordine insindacabile delle Autorità vigenti, nonché per conto del Magnifico e Illustrissimo, nonché Intoccabile, Presidentissimo Recep Tayyip Erdoğan, si rende noto quanto segue:

Primo, suonare il clacson, in ogni occasione e luogo, il cui rumore risulti in qualche modo appartenente alla lingua curda, è assolutamente vietato. Indi per cui, prima di acquistare automobili, motociclette e simili, siete pregati di verificare l’idioma del suddetto segnalatore acustico.

Secondo, nel qual caso abbiate l’opportunità di avvicinare le labbra al noto strumento chiamato volgarmente trombetta e, una volta soffiato in essa, vi ritroviate sorpresi nell’ascoltare riprodotta una qualunque delle sette note e di ogni altra loro variazione, ma in qualche modo riconducibile al pentagramma curdo, sappiate che avrete compiuto un reato imperdonabile.

Terzo, allorché per tramite o colpa del vostro stesso corpo siate sorpresi a emettere il gesto reazionario più sottovalutato e al contempo efficace della storia umana, dicesi pernacchia, ma nella curda accezione, sarete ritenuti arrestabili, confinabili e torturabili senza alcun appello.

Laddove, poi, siate così arditi da macchiarvi di tutte e tre le gravissime infrazioni nello medesima istanza, allora siete davvero nei guai. Magari siete dei recidivi nella vostra pervicace inclinazione a prendervi gioco delle sacre norme governative, per quanto inique agli occhi dei vostri cuori e delle vostre coscienze. Forse, siete dei folli guitti. Per esteso, creature illuse dalle luci dell’americana e falsamente protette da una sfarzosa scenografia o anche solo dalle mere quinte di un teatro. Le quali, di tanto in tanto, riescono a cogliere alla sprovvista gli esercenti dello spettacolo ben più grande all’interno del quale va in scena il loro, e si portano via addirittura il Nobel per la letteratura. Ma sappiate che al netto di tali eccezionali eccezioni, che oggigiorno additerebbero e smaschererebbero come censuranti decreti come quello in oggetto, di norma questi ultimi vengono comunicati a voce alta senza alcun imbarazzo, entrano in vigore all'istante e chi vuole obbedire, obbedisca, mentre tutti gli altri che ne paghino le conseguenze. Mentre tutti gli altri, estendendo il riferimento oltre filo spinato, rimangano pure in silenzio e preferibilmente di spalle, facendo orecchio da mercante del comune mercato medio orientale o europeo, senza soluzione di umanità, più che continuità.

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