Ddl Zan al contrario: la legge Naz – Spoken Word Poetry

Storie e Notizie N. 1917

Immagina di abitare in una nazione anormale dove venga maltrattata e offesa ogni creatura speciale.

Dove i cosiddetti uguali siano privilegiati, allorché la presunta uguaglianza si basi su angosce e timori ormai datati.

E coloro che come difformi vengono additati, siano legalmente offesi e al contempo discriminati.

È la regola inversa umanamente, la norma che difende l’infame e il prepotente.

Il Disegno di legge Zan letto all’inverso, la legge Naz di un mondo perverso.

Dove chi commette atti di discriminazione verso chi ami in modo differente, sta solo scherzando cos’è questa esagerazione che tende a limitare la libertà della gente.

E chi istiga a far lo stesso lo fa solo per ironia, per farsi due risate con gli amici in allegria.

Se poi ci scappa il pestaggio o addirittura il morto non è colpa del messaggio e di entrambi è il torto.

Perché la mano che colpisce è stata provocata dal cittadino diverso che se l’è cercata.

Che diventi uguale e scelga di essere normale, cos’è questa fissazione, nessuno è speciale.

E qualora non ci riesca, se ne faccia una ragione, perché il diritto a odiare e far odiare è la base di questa nazione.

Perché così funziona nel paese della legge Naz, il cui nome ricorda azioni orribili che ancora oggi in molti, troppi, le vorrebbero possibili... 


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Il mio ultimo libro: A morte i razzisti