Le Accise del Denaro

Storie e Notizie N. 2102

Okay, oggi sarò breve, ma la butto lì come un sasso nello stagno e vediamo dove arrivano gli anelli concentrici che eventualmente si formeranno tutti intorno.
D’altra parte, non credo di essere l’unico, dai.
Nessun altro ha notato come all’improvviso quasi il totale delle prime pagine dei nostri quotidiani, oltre ai Tg e ai vari servizi di approfondimento dei programmi di intrattenimento travestiti d’attualità, abbia del tutto dimenticato il serio problema delle accise sul carburante – problema anche e soprattutto per l’attuale governo – per dare priorità ed enorme spazio all’arresto del noto ex latitante mafioso Matteo Messina Denaro?
Che culo, eh?
No, dico, lasciamo da parte per un secondo le considerazioni serie – o forse no – ma che fortuna per la Meloni che nel momento più difficile del suo mandato possa mettere in bella mostra tale clamoroso punto a favore. Perché è così che ci viene raccontato, giusto? Come un grande successo dell’attuale maggioranza al potere.
Il mio problema, invece, è che non credo alla fortuna.
Ovvero, ti può dire bene, certamente, e anche in modo del tutto casuale, ma a mio modesto parere, il più delle volte è cosa estremamente rara. E nella maggior parte delle occasioni in cui si tirano in balle le coincidenze, be’, io sono tra gli scettici in sala, ecco.
In ogni caso, laddove esista, mi si potrebbe domandare quale sia il punto di contatto tra il sopracitato padrino nostrano e benzina e gasolio, ovvero le imposte su questi ultimi.
Be’, più che punto, si tratta di una macchia colossale, vasta quanto ben 4.3 miliardi di euro tra Iva e giustappunto accise, ovvero l’evasione fiscale calcolata dalla Guardia di finanza in un’indagine resa nota nel 2021 e durata 11 anni su raffinerie, depositi di stoccaggio e trader, ovvero gli operatori finanziari addetti alla compravendita.
E chi c’è dietro tale gigantesco ladrocinio ai danni degli onesti contribuenti? Proprio la mafia, tu guarda la coincidenza, anzi no, perché si tratta di un vero e proprio cartello dell’oro nero, ovvero dei padroni dei distributori. Dalle raffinerie alle pompe di carburante, la criminalità ha da tempo messo le mani sul business del petrolio in accordo tra ‘ndrangheta, Camorra e Cosa nostra.
Notizie di due anni fa, quindi roba nota ampiamente ai piani alti in ogni settore interessato e non.
D’accordo, l’ho detto all’inizio che sarei stato sintetico e che questa è solo una minuscola pietra lanciata in acque torbide e melmose.
Nondimeno, magari avrò le allucinazioni, ma io gli anelli che si espandono verso l’esterno li vedo.
E voi?

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