Se la Chiesa di Cesena avesse ragione

Storie e Notizie N. 2165

"Non è contro la persona, ma è un mandato a trasmettere valori cristiani
La Chiesa di Cesena dopo l’allontanamento dal centro estivo di un “educatore gay”.

C’era una volta una storia, un’altra.
Ovvero, una parabola, se preferite.
Un ennesimo raccontino per riflettere, sia nel senso di "ragionarci su" che di "rimandare" al mittente lo scenario paventato.
È altresì la storia di un "educatore gay", già, ma non uno qualsiasi, signore e signori timorati e moderati, tradizionali e familiarmente intransigenti. Questa è l’angosciante trama in cui il nostro riuscì a sfuggire alle attenti lenti del grande padre, più che fratello, che ci protegge dalle infinite vie del peccato. Sì, un tempo erano quelle del Signore, ma questa versione vende di più, sai com’è.
Il pericoloso soggetto, uscito indenne dalle strette maglie dei seppur solerti soldati a protezione dei nostri figli, nonché auspicabili futuri membri della comunità devota, si ritrovò sfacciatamente confuso tra le file dei colleghi nella versione santa e santificata: gli educatori etero.
Resta comunque sorprendente come costui sia riuscito a mimetizzarsi in mezzo ai normali e, soprattutto, come mai costoro non furono in grado di identificarlo. In mancanza di altre spiegazioni, è l’ulteriore dimostrazione di quanto questa gente possa essere astuta, santo cielo.
Ma veniamo ai fatti, che seppur inquietanti, vanno raccontati nel dettaglio affinché siano da monito a tutti.
Invero, dal primo giorno di lavoro in un indifeso e vulnerabile centro estivo tale deviante individuo iniziò a seminare e diffondere la gramigna che portava in corpo.
Prima di tutto, in modo diabolicamente subdolo, ogni qual volta sapeva di non esser visto dai suoi pari grado, l’educatore gay faceva entrare di nascosto nel centro un complice, che si da il caso fosse il suo compagno. Non riusciamo a scrivere fidanzato o roba simile, perché anche solo digitando la parola ci bruciano le dita, madre santa.
Quale conseguenza di tale immondo misfatto, nelle settimane successive almeno il 40% dei ragazzini che partecipavano alle attività del mostro iniziarono a evidenziare comportamenti altrettanto osceni, con i maschi che rubavano il rimmel e il rossetto alle sorelle o alle madri, e le femmine che si tagliavano i capelli corti e, addirittura, pretendevano di fare la pipì in piedi, che Iddio ci salvi.
Tuttavia, questa è solo la punta dell'iceberg con i tacchi a spillo e il ghiaccio variopinto.
Per colpa di questo vero e proprio portatore infermo dell’effeminatezza e della deriva morale, le giovani vittime venute in contatto con lui mostrarono chiari segni di un traviamento assoluto, con la definitiva perdita dei sacrosanti valori cristiani.
Secondo il racconto di familiari, insegnanti o semplici conoscenti, ci furono ragazzini che cominciarono a desiderare la roba d’altri, come il cellulare, la playstation o anche solo un paio di scarpe firmate, alcuni che dicevano falsa testimonianza, dando la colpa al gatto per non aver fatto i compiti o fingendosi malati per non andare a scuola, altri ancora che si macchiarono di atti impuri, come scaccolarsi in pubblico o dimenticarsi di lavarsi le mani dopo essere andati al gabinetto, o perfino quelli che presero a violare il più importante dei comandamenti, non avrai altro Dio al di fuori di me, sostituendo l’adorazione per il creatore con quella per calciatori, cantanti e perfino influencer.
E chissà cos’altro saranno in grado di fare da adulti…
Per tale ragione, per il bene dei nostri bimbi, se sei a conoscenza di un educatore gay o di qualcuno che potrebbe in futuro diventarlo, segnalalo immediatamente all’ufficio di competenza.
La cosa buona è che abbiamo attualmente al governo e nelle varie amministrazioni locali una maggioranza che ha promesso di essere sensibile alle nostre preoccupazioni ed esigenze.
Altrimenti, niente assoluzione finale, madonna mia.

Iscriviti per ricevere la Newsletter per Email