L’antica legge delle occupazioni e delle proteste

Storie e Notizie N. 2238

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C’era una volta una legge, una di quelle antiche come l’uomo stesso. E fate attenzione che ho detto uomo non a caso, invece che un più inclusivo umanità, perché trattasi di termine che estromette e discrimina tutto ciò che la suddetta norma non tutela.
È altresì una legge in apparenza non scritta, il che non la rende meno pericolosa.
Tutt’altro, perché le parole, se non le armi e i denari, a sostenerla ci sono eccome. Ci sono sempre, in ogni epoca e luogo che dir si voglia.
Secondo tale regola, vecchia anche più del più vecchio tra i vecchi, puoi occupare.
Esatto, puoi occupare tutto ciò che vuoi.
Puoi occupare la terra di chiunque.
Puoi occupare la sua casa.
Puoi occupare il suo tempo.
Puoi occupare il suo futuro, il suo presente e addirittura convincerlo che puoi fare lo stesso con il suo passato.
E allora, da quel momento, puoi arrogarti il diritto di occupare i suoi pensieri e i suoi incubi, più che i suoi sogni.
Puoi occupare le sue più urgenti aspirazioni, svilendole o rendendole semplicemente vane.
Puoi occupare il suo cielo, bruciandolo o cancellandolo del tutto.
Puoi occupare il suo cibo, o quel che ne resta.
Puoi occupare la sua acqua, o quel che ne resterà.
Puoi occupare addirittura il suo orizzonte e ciò che lo separa da quest’ultimo, che è anche peggio.


Poi, qualora tutto ciò non ti soddisfi, puoi prenderti l’assoluta libertà di fare lo stesso con i suoi amici, simpatizzanti o meramente solidali.
Ovunque costoro si trovino.
Perché c’era una volta una legge così antica che è davvero difficile riuscire a capire chi sia stato il primo ad applicarla.
È una legge che sembra non esistere su carta, eppure la rispettano in tanti, troppi, da sempre. O, forse, dovrei dire la subiscono.
In accordo a essa, tu puoi occupare, punto.
Puoi occupare tutto ciò che desideri in ogni tempo e luogo, impunemente e con inaudita ferocia.
Ma, questo esige la regola, puoi farlo solo se sei tra le più potenti e ricche nazioni al mondo.
Oppure, costoro ti sono amiche.
Altrimenti, qualora provi a difenderti o anche solo a protestare.
Il violento e il prepotente.
Sei tu.

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